Pajaro sta per “falco”, oppure per “furbo”, e Sossio Aruta si vede così. Un tempo rapace in area di rigore. Oggi scaltro a far soldi cavalcando l’onda del successo. Negli anni Novanta Sossio Aruta faceva cantare gli ultrà della provincia di Napoli, una stella promettente ma un carattere sopra le righe. Forse anche per questo il grande calcio non è mai arrivato e il numero «nove» è tornato da maturo, molto spesso, sull’erba che aveva calcato da giovane rampante. Idolo di provincia, ma pur sempre idolo. Soldi, auto, amori, lampade. E gol, ovviamente. Poi sono arrivate le prime telecamere della ribalta ed è allora che Sossio ha iniziato a studiare da star della televisione trash. S’infilò nel reality di Campioni, con le riprese h-24 negli spogliatoi di una squadra di calcio che non decollò mai e ha iniziato lì la metamorfosi da calciatore a pseudo-tronista. Certo, se Costantino diventa star nei salotti delle televisioni italiane perché non provarci. Detto, fatto. Sossio Aruta da Castellammare di Stabia irrompe in Uomini e Donne e la sua notorietà cresce puntata dopo puntata su un palco dove tutto è feticcio ma trementamente “avvicente” per un folto numero di telespettatori in cerca di format leggeri e poco impegnativi. Sossio Aruta fa la sua fortuna recitando i copioni dell’amore, delle liti e delle gelosie tanto da convincere Graus Editore a raccontare la sua storia. Dal principio. L’ex bomber si racconta senza segreti. E inizia da quando aveva poco più di un lustro di vita e già tirava calci al pallone. Il calcio, un chido fisso che martellava ogni minuto trascorso a scuola, a casa, in parrocchia. Prima sogno, poi lavoro, fino alla Serie B con un senso innato del gol. Uno, due, dieci, cento. Fino a 368 reti tra i professionisti. Mica poco. Genio e sregolatezza, Sossio Aruta. Un girovago degli stadi, di quelli che dicono le cose senza peli sulla lingua. Un pajaro, come si definisce nel volume scritto insieme a Tina Marasca. «Io sono un falco», c’è scritto in copertina, «proprio come mi vedo», ha detto alla presentazione del libro nella sua Castellammare. Sossio Aruta si racconta anche con ironia, ovviamente, sa di non essere un personaggio da biografia nazionale, chiaramente, ma ripercorre la sua vita per lanciare un messaggio ai giovani. «La mia è una storia sportiva ma anche una vicenda umana di un ragazzo che arriva in alto macinando sacrifici e masticando amaro». Difficoltà anche in campo familiare e sentimentale. Una storia tra tanti alti e bassi con il coraggio di esporsi alle critiche quando sceglie di mostrarsi in un gioco televisivo che non si mai come incide nella vita reale. Si è attori, va bene, ma nel suo caso si è anche un padre, fratello, amante innamorato e tradito, amico. Lo ha detto più volte l’ex bomber stabiese, e continua a ripeterlo sulla sua pagina di facebook. «La vita è un gioco, ma è anche qualcosa di tremendamente serio». Bisogna prendersi il meglio, senza credere di essere immortali. Dai gol allo show fino al libro. Aruta il bomber, Aruta il tronista, Aruta il falco, Aruta il saggio.
CRONACA
17 settembre 2017
Sossio Aruta, Il bomber diventato tronista, si racconta in un libro. Gol, delusioni e tanta ironia