Torre del Greco. La finestra settembrina del tesseramento 2017 non è destinata a scatenare terremoti: a un week-end dalla scadenza dei termini per partecipare alla stagione congressuale d’ottobre, i nuovi iscritti superano di un soffio quota 70. A provocare le prime fibrillazioni in casa Pd, invece, sono le consultazioni avviate dal segretario cittadino Antonio Cutolo – l’ex sindaco degli anni Novanta chiamato a guidare il primo partito del centrosinistra alla vigilia delle Regionali del 2015 – per individuare i suoi possibili successori. Perché le correnti di via Circumvallazione sono – a differenza dell’apparente calma piatta fatta filtrare all’esterno – già in agitazione. E tra i nomi in rampa di lancio per la leadership a Torre del Greco spunta, addirittura, un ex esponente di spicco di Alleanza Nazionale.
La proposta rivoluzionaria
Michele Polese – erede dell’ex sindaco Salvatore Polese, simbolo della Dc degli anni Ottanta e Novanta – non è mai stato un camerata, ma fino alla rottura con Ciro Borriello avvenuta alla vigilia del voto del 2014 la sua militanza nel centrodestra non era mai stata in discussione. Da leader di An aveva ricoperto prima la carica di vicesindaco con Valerio Ciavolino e poi il ruolo di presidente del consiglio comunale durante il primo mandato dell’ex deputato di Forza Italia a palazzo Baronale: successivamente alla rottura era transitato per la lista civica degli avvocati – Nova Civitas – prima di passare a settembre del 2015 con il Pd. Due anni in prima linea in consiglio comunale sono stati, evidentemente, ritenuti sufficienti per il “grande salto” alla guida del primo partito del centrosinistra: a proporre il nome dell’avvocato penalista, durante le consultazioni esplorative di Antonio Cutolo, sono stati i vertici locali della Cgil. Un nome a sorpresa per provare a sparigliare le carte di un mazzo con diversi jolly.
Il rinnovamento verde
A lanciare un secondo nome nuovo durante i primi sondaggi in vista del congresso di ottobre è stato il capogruppo uscente Salvatore Romano, punto di riferimento della mozione legata al ministro della giustizia Andrea Orlando. L’ex esponente di Campania Libera alle elezioni del 2012 avrebbe suggerito l’ipotesi Silvio Ciniglio, storico militante dei Giovani Democratici e oggi rampante avvocato penalista. Un’immagine in linea con l’idea di rinnovamento coltivata in via Circumvallazione, dopo tre anni di leadership-vintage.
La pupilla dell’ex vicesindaco
Sul fronte della mozione legata a Michele Emiliano, non si spostano gli equilibri già tracciati a febbraio: la favorita dell’ex vicesindaco Lorenzo Porzio resta l’avvocato civilista Paola Mazza, unica quota rosa dell’attuale triade a sostegno della segreteria cittadina di Antonio Cutolo. Un nome per dare continuità all’azione portata avanti fino a oggi, ma – l’obiettivo di Lorenzo Porzio & co. – con un diverso slancio.
Le proposte dei renziani
A chiudere il cerchio, al momento, ci sono i nomi dell’universo legato a Matteo Renzi. Ferma restando la dichiarata disponibilità di Clelia Gorga – la baby-Boschi del Vesuviano – restano in ballo i nomi noti della prima ora: l’avvocato Andrea Di Lecce – pupillo del sempre verde Luigi Mennella, rilanciato come vicepresidente vicario della Gori dopo la doccia gelata della mancata candidatura a sindaco del 2012 – e l’ex consigliere comunale Massimo Meo. Un lungo elenco di nomi di spessore, destinato a infiammare la stagione congressuale d’ottobre sicuramente più della tiepida risposta al tesseramento settembrino.
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