Diciotto fascicoli diversi e lo stesso nome a fare da filo conduttore: Eduardo Calò, il geometra 65enne in forza all’ufficio tecnico del Comune di Castellammare ristretto l’altro giorno agli arresti domiciliari con le accuse di corruzione, truffa e falso in atto pubblico perché avrebbe intascato mazzette dai 500 ai 1.500 per coprire abusi edilizi. Al momento nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Antonello Anzalone del Tribunale di Torre Annunziata gli vengono contestati 4 episodi, per ognuno dei quali è stato indagato a piede libero il committente dei lavori. Ma non è affatto detto che l’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Maria Benincasa, si chiuda qui. Ci sono, infatti, altre 18 pratiche sospette relative ad altrettanti abusi edilizi che gli uomini della Guardia di Finanza di Castellammare, agli ordini del capitano Mario Aliberti, e della Polizia Municipale, guidati dal comandante Antonio Vecchione, stanno approfondendo.
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