Torre del Greco. Un appello al commissario straordinario Giacomo Barbato per non gettare alle ortiche il lavoro di tre anni e per non fare tramontare il sogno di realizzare un nuovo istituto comprensivo al servizio della zona di via Lava Troia all’interno dell’ex sementificio.
A un mese dall’arrivo del successore pro-tempore dell’ex sindaco Ciro Borriello, l’ex first lady Romina Stilo scrive al funzionario del ministero dell’Interno chiamato a traghettare il Comune della quarta città della Campania fino alle elezioni del 2018 per evidenziare «due questioni che ritengo stiano molto a cuore alla cittadinanza, in particolare agli abitanti delle aree periferiche, sempre bistrattate in materia di edilizia scolastica».
La prima questione sollevata dall’ex vicesindaco riguarda proprio la realizzazione di un istituto comprensivo all’interno dell’immobile pagato a peso d’oro – due milioni di euro dalle casse dell’ente di palazzo Baronale – durante il primo mandato di Ciro Borriello. Un immobile rimasto praticamente abbandonato al proprio destino per sei anni, fino all’atto con cui il consiglio comunale – proprio alla vigilia dell’imprevisto scioglimento politico – aveva deciso di appostare circa 3,5 milioni di euro derivanti da avanzo di amministrazione per cofinanziare la ristrutturazione dell’edificio. «L’amministrazione comunale uscente si è impegnata affinché all’interno dell’ex sementificio venisse realizzata una scuola – scrive Romina Stilo – in grado di rispondere alle esigenze degli abitanti della zona e contemporaneamente consentire di dismettere finalmente uno dei fitti passivi più onerosi del bilancio comunale». Uno sforzo che rischia di essere vanificato, se non adeguatamente portato avanti: «La cifra appostata in consiglio comunale per essere spesa a tale scopo e non andare persa deve essere impegnata per il fine prestabilito entro e non oltre il prossimo 31 dicembre – ricorda l’ex first lady al commissario straordinario -. Mi risulta che a tutt’oggi nulla sia stato fatto per perseguire tale scopo, con evidenti rischi legati ai tempi diventati inevitabilmente stretti e stringenti». Di qui, l’invito rivolto all’attuale numero uno di palazzo Baronale «a tenere presente questi due fondamentali aspetti legati al futuro dell’ex sementificio».
All’interno della missiva l’ex vicesindaco rilancia, poi, la questione del plesso Orsi di via Lava Troia: la scuola – a ottobre del 2016 – finì sotto la lente d’ingrandimento della procura di Torre Annunziata per un presunto rischio crollo, con conseguente sequestro di quattro aule al primo piano. A un anno di distanza, la vicenda resta ferma al palo. «Nonostante le rassicurazioni della procura sulla possibilità di procedere a un dissequestro e le informazioni in possesso degli uffici competenti – scrive Romina Stilo – le aule restano sotto chiave e l’intera struttura risulta chiusa in via precauzionale, come stabilito dalla dirigente scolastica all’atto del sequestro delle sole 4 aule. Le conseguenze sono note: 150 bambini sono costretti per il secondo anno consecutivo a raggiungere altri plessi lontani con gravi disagi per le famiglie e per gli stessi operatori scolastici».