“Siamo gli unici a parlare di sinistra”. L’europarlamentare Massimo Paolucci, ex Pd, ha appena salutato cento ragazzi di Mdp invitati al Parlamento europeo per una due giorni di lezioni su “Ambiente e Politica internazionale”, tra i professori anche Massimo D’Alema e Roberto Speranza.
Paolucci, possibile che i giovani si avvicinino ad Articolo 1?
“Ci sono ventenni da tutta Italia per parlare di giovani ed Europa”.
Eppure di mezzo c’è sempre D’Alema, pare voglia candidarsi. Facce vecchie per un nuovo partito.
“I nostri non saranno candidati nominati, ma scelti con procedure democratiche, vedremo se attraverso le Primarie. Detto questo mi viene l’orticaria quando sento parlare di giovani e vecchi in un partito, quello che conta è la preparazione e la competenza. In un ospedale nessuno penserebbe mai di non farsi operare da un luminare perché anziano. Sarebbe folle”.
Ma qualche novità non guasterebbe.
“In Mdp oltre a Speranza, anche i capigruppo di Camera e Senato, fino al coordinatore cittadino di Napoli, sono giovani capaci. Ci vuole il giusto mix: esperienza e gioventù”.
A Napoli la festa Mdp e i litigi del Pd: la Festa dell’Unità la fate voi?
“Per ora Renzi la festa l’ha fatta all’Unità, nel senso che ha chiuso una testata giornalistica storica”.
Saranno felici i grillini, che odiano i giornalisti.
“Noi no. Noi siamo aperti al dialogo, proponiamo temi e dibattiti. Contrariamente a quanto dice il Pd siamo andati via non per questioni personalistiche, ma per ragioni di merito”.
Quali?
“Lavoro e Jobs Act. Non è aumentata l’occupazione, ma la precarietà. Abbiamo sempre più giovani laureati pagati 500 euro al mese. Noi vogliamo essere una forza di sinistra, parlare e dare risposte di sinistra”.
Si riferisce al Pd sempre più spostato al centro?
“Oggi chi vota la destra e sceglie il populismo sono persone che hanno perso il lavoro a 50 anni e giovani precari. Se non vogliamo che votino Le Pen o Salvini la sinistra deve tornare a svolgere la funzione per cui è nata, affrontando i temi del lavoro e della giustizia sociale”.
Pd e Fi temono il M5S, voi?
“Con il Movimento Cinque Stelle abbiamo molti punti di convergenza per quanto riguarda la politica ambientale, spesso al Parlamento europeo votiamo insieme. L’errore è sempre lo stesso: rincorrere gli altri. Bisogna costruire una formazione di sinistra”.
Con la minoranza di Orlando state dialogando.
“Hanno scelto di continuare la battaglia nel Pd e i punti di divergenza sono tanti”.
Bassolino sarà dei vostri?
“Il fatto che per la prima volta non abbia votato alle Primarie Pd è un segnale di forte critica. Poi il Congresso napoletano con quella rincorsa alle tessere la dice lunga”.
Tema Politiche. Quali sono le mosse in Campania?
“Io resto in Europa, non mi candido al Parlamento. Darò una mano su Napoli e in Campania. Ma molto dipenderà dalla legge elettorale”.
Quella di adesso l’avete definita “un imbroglio”.
“Lo è. Favorisce le grandi coalizioni e quindi il centrodestra. Un imbroglio soprattutto perché permette di presentarsi al Nord con alleati diversi che al Sud. L’elogio del trasformismo e della mala politica”.
Sud: la vostra proposta?
“I soldi per gli investimenti pubblici, quindi cosa diversa dalla spesa corrente, non devono essere soggetti ai vincoli europei di bilancio. Per far ripartire il Sud occorre lavoro, investimenti e gettito fiscale”.
Ci crede a Napoli capitale europea?
“Ai turisti vanno affiancati servizi, pulizia e cultura. Ma bisogna puntare anche sull’industria e sulle imprese delle eccellenze campane”.
Lavoro e sinistra: un binomio da ricostruire.
“Bisogna creare opportunità di lavoro che non rappresentino un beneficio per pochi”.