Hub, servizi, fogne e strutture: gli operatori di Pompei “interrogano” il sindaco Pietro Amitrano. Chiedono chiarimenti alla luce dell’introduzione, ormai imminente, della tassa di soggiorno che garantirebbe introiti per circa 600mila euro. A farsi portavoce di una parte degli operatori preoccupati per «un’insolita fase di stallo in cui vive la città», al centro di numerosi progetti che le passate amministrazioni non sono mai state in grado di portare a compimento, è l’imprenditore Polisto Amitrano. «La stagione turistica può considerarsi eccezionale – commenta il titolare dell’Hotel Mec – soprattutto grazie all’ottimo lavoro svolto dalla nuova dirigenza della Sovrintendenza archeologica. Ma la città è ferma ormai da decenni, il problema delle strutture non è stato mai risolto, così come la questione Puc (piano urbanistico comunale, ndr) che non risulta adeguato ai tempi di oggi e che risale ormai a 40 anni fa. Occorre – aggiunge Polisto – un progetto turistico curato nel dettaglio, così come delle strutture e dei servizi adeguati alla caratura di Pompei. Servirebbe un sistema fognario all’altezza, le stesse strisce pedonali sono diventate talmente sbiadite che alcuni turisti temono di attraversare la strada. Tutto questo è inaccettabile per una città dalla statura di Pompei, ormai celebre nel mondo».
Grosse incognite sono legate soprattutto alla possibile introduzione della tassa di soggiorno e del mancato dialogo tra le categorie e l’amministrazione, almeno in questa prima fase di discussione. «Io e gli altri operatori la accettiamo – osserva – ma mi chiedo come si possa introdurre una nuova tassa quando ancora non si discute della prima, quella legata al ticket bus per la Ztl. C’è un contenzioso in atto tra la società che gestisce il servizio e il Comune (il riferimento è alle delibera 112 del 7 giugno scorso, ndr), ma ancora non è stata presa una posizione. Questo ticket va solo a rimpinguare le casse della Publiparking. Dal mio punto di vista, il 42% di aggio per la società è un vero e proprio scandalo. In più serve maggiore confronto e un dialogo sui progetti da portare avanti».
Lo stesso progetto di Rete ferroviaria italiana, legato alla realizzazione di un Hub a Pompei Scavi con la funzione di nodo di smistamento del flusso turistico verso il sito archeologico e di interscambio con la linea Circumvesuviana Napoli-Sorrento, sembra finito nel dimenticatoio. «Il sindaco aveva promesso nel suo programma elettorale di discutere dell’argomento – conclude Polisto – il progetto Hub rappresenta per Pompei un grande intervento, un’occasione che la città non può lasciarsi sfuggire. Per questo servirebbe maggiore attenzione».