“Percepisco che sarà un’impresa”. Alberto Losacco, il garante nazionale inviato da Renzi nella faida tra le correnti renziane in vista del Congresso, è appena uscito dalla sede del partito provinciale. Dopo la prima full immersion, ieri, nel pd napoletano ha ancora il sorriso sulle labbra. Ma il merito è del pranzo in una trattoria a Santa Brigida, sotto la sede del Pd regionale. “Mangiato benissimo, come ovvio a Napoli. Pesce e fagioli, un mix simpatico” dice con l’inconfondibile accento barese. Per il resto c’è poco da stare allegri: in poche ore ha subito chiaro che quella che gli hanno assegnato è una bella gatta da pelare. “Un partito vivo e piuttosto plurale per non dire un po’ litigioso” commenta in via Toledo dove si ferma qualche istante per una boccata d’ossigeno prima di correre in Consiglio regionale dove lo aspetta un’altra, ennesima riunione. “Ho già fatto diversi incontri con tutte le aree, componenti, correnti e sottocorrenti come le volete chiamare – racconta con piglio ironico -. E’ utile ascoltare tutti perché non conosco la realtà napoletana e mi serve per capire le pluralità esistenti”. Ieri la prima ‘ispezione’, oggi tornerà di nuovo. “Da queste primissime riunioni sento che sarà senz’altro un’impresa, però sono fiducioso” aggiunge dandosi coraggio. A scaglioni dalle scale al quarto piano della sede della Federazione scendono prima Emilio Di Marzio (area Pittella) “Bravissima persona sono stato con lui in commissione nazionale”, poi Peppe Balzamo per la minoranza Orlando, che scappia via indaffarato mentre riferisce al telefono ai suoi com’è andata. Incontri a tambur battente con tutti i capicorrente e gli esponenti democrat, con la segretaria regionale Assunta Tartaglione ed il segretario provinciale, Venanzio Carpentieri.
L’istruttoria sul ricorso
Ma, oltre a garantire e supervisionare, quali sono le direttive di Renzi su Napoli? “Prima di tutto trattandosi del Congresso del partito fare in modo che tutti si sentano garantiti, che ci sia un comune sentire sulle regole. E poi ritrovare l’unità”. Per prima cosa Losacco ha aperto un’istruttoria sul ricorso presentato dagli otto componenti della Direzione provinciale alla commissione nazionale Pd. E che denunciano di essere stati registrati come presenti, quando erano assenti, per far valere la seduta e nominare la commissione di garanzia. Questioni ‘formali’ che hanno alla base la sostanziale guerra tra gli ex Dc e la componente renziana guidata da Mario Casillo e Raffaele Topo – autori del blitz – e gli ex Ds con l’asse Valeria Valente, Andrea Cozzolino, Leonardo Impegno, Antonio Marciano (area Orfini-Martina). Losacco sta ascoltando tutti: l’esito del ricorso decreterà infatti se la direzione era valida o se va riconvocata. Al momento infatti i lavori della commissione – forse ‘abusiva’ – sono fermi, in attesa che il parlamentare barese sciolga la riserva.
Candidato unitario
Una questione legata a doppio filo al candidato per la segreteria provinciale, rivendicata dagli ex Ds: tutto è nelle mani di Casillo e Topo che non hanno intenzione di mollare la presa. Si riuscirà a trovare un nome unitario? “E’ una cosa che verrà dopo è ancora presto per dirlo” non si sbilancia il parlamentare pugliese che dovrà dividersi tra Roma e il Congresso a Bari. “Un incontro positivo – commenta Carpentieri – abbiamo fatto un punto della situazione, evidenziato le criticità, ora c’è bisogno di uno sforzo da parte di tutti per garantire un congresso privo di ostacoli”. “Benvenuto ad Alberto – dice Tartaglione facendosi scattare una foto in posa con lui- gli auguro buon lavoro. Come segreteria regionale siamo pronti a dare il tutto supporto necessario affinché possa svolgere al meglio il suo compito”. Altro che supporto, visti i precedenti – non a caso Roma invia un tutor nel Pd napoletano dei veleni e delle percentuali ai minimi storici – per evitare la conta e gli scandali ci vorrà un miracolo.