Palasport, la lunga trafila tra maledizione gestione e guerra tra maggioranza e opposizione. Un’inaugurazione in pompa magna con tanto di presenza dell’allora ministro Maria Elena Boschi, poi le porte si erano richiuse a fine aprile 2015. In attesa del destino dell’impianto sportivo completo di attrezzature e rifiniture ma senza atleti. A questo si è aggiunto il pressing dei consiglieri di minoranza, capitanati dal leader Matteo Florio, che hanno presentato nel corso dei mesi scorsi interpellanze su interpellanze. Un primo flop dell’amministrazione Mascolo che ne aveva provato l’affidamento della gestione a terzi, ma senza risultati. Il bando di gara andò deserto. Forse anche per un importo ambizioso sulla concessione, di oltre 4 milioni di euro, che si è rivelato poco appetibile per gli operatori del settore. E a questo ne era seguito un ennesimo ammonimento da parte del team di opposizione consiliare che aveva puntato il dito verso il sindaco Luca Mascolo, “reo” di aver «utilizzato il Palasport (ribattezzato PalaBoschi) soltanto per prepararsi alle elezioni amministrative del 2015».
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