Luglio 2016. Una mamma passeggia assieme a sua figlia sotto il sole cocente di una mattinata d’estate. Siamo a Poggiomarino, cittadina di provincia che da le spalle al Vesuvio. L’orologio segna le 11,30 in punto, quando la monotonia di una mattinata qualunque viene spazzata via dalle grida di una bambina. Dal nulla sbuca un randagio di grossa taglia. Il cane, senza ragione, aggredisce la ragazzina sotto lo sguardo sconvolto della madre. La bambina, paralizzata dalla paura, resta immobile. Pietri cata. Il cane l’azzanna al volto e la faccia innocente si trasforma in una maschera di sangue. La giovane viene trasportata d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale “Santobono” di Napoli. Le vengono riscontrate ferite lacero contuse al volto, in particolare alla guancia sinistra. Quell’assurda aggressione – come raccontano i referti medici – le eÌ costata postumi «invalidanti di carattere permanente». Oggi, a oltre un anno da quella mattinata di follia, il Comune di Poggiomarino nisce a processo assieme all’Asl.
+++ L’ARTICOLO COMPLETO SU METROPOLIS OGGI IN EDICOLA +++