Negli ultimi tempi la popolarità della bici come mezzo di trasporto è molto aumentata, e questo ha portato anche alla crescita del mercato delle biciclette premium. Se le auto dispongono di antifurto già da molti anni, l’industria ciclistica era finora rimasta indietro. A colmare questo gap, Sherlock soluzione antifurto di una startup torinese, composta da un piccolo dispositivo flessibile, che si nasconde nel manubrio di qualsiasi bicicletta, e da un’app per conoscere la posizione in tempo reale e ricevere notifiche se il veicolo viene spostato o manomesso.
Una volta installato, il dispositivo è praticamente impossibile da individuare per un ladro e non altera l’aspetto della bicicletta. Grazie alla miniaturizzazione dei componenti elettronici integra accelerometro, Bluetooth, GPS ed un modulo GPRS con una SIM del gestore telefonico Orange, che garantisce una connettività globale in roaming. Inclusi nel prezzo di acquisto (149,00 euro) sono compresi due anni di connessione ad Internet.
Sherlock funziona anche come identificatore univoco per il veicolo grazie al suo “passaporto per biciclette”: questo documento digitale, progettato lavorando in stretta collaborazione con la Polizia municipale di Torino, contiene tutti gli elementi necessari per dimostrare la proprietà del mezzo.