I carabinieri li avevano colti con le mani nel sacco. Letteralmente. I due erano stati sorpresi all’interno di un appartamento di San Marzano a rubare alcuni oggetti d’oro. Tre mesi dopo le manette due topi d’appartamento patteggiano pene tutto sommato basse per i reati di furto aggravato in concorso e violazione di domicilio. Due anni per Aniello Panariello, 35 anni assistito dall’avvocato Gennaro De Gennaro, e due anni e quattro mesi per Carmine Carbone, 29 anni difeso dall’avvocato Antonio Iorio e che rispondeva anche di resistenza a pubblico ufficiale. Verdetto emesso dal Tribunale di Nocera Inferiore, competente per territorio visto che il reato è stato commesso in un comune dell’agro-nocerino-sarnese. Vivono entrambi al Piano Napoli di via Passanti Scafati, rione popolare noto alle cronache per l’intensa attività di spaccio di sostanze stupefacenti che vi viene svolta. Proprio per reati legati alla droga il 35enne era stato arrestato e condannato in passato. Aveva appena finito di scontare una pena di dieci anni per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti quando venne sorpreso dai carabinieri di Boscoreale nell’appartamento di Sarno finito nel mirino dei ladri. Il 22 luglio scorso i due avevano sfondato la finestra al piano terra della casa di due coniugi di San Marzano, in via Da Vinci, per impossessarsi di alcuni oggetti di valore tra cui una catenina d’oro, un paio d’orecchini d’oro, la fede nuziale e un anello con diamante incastonato. Una pattuglia dei carabinieri interruppe il colpo.
Oltre Panariello e Carbone, i militari dell’Arma sorpresero altre tre persone nei pressi dell’abitazione che stava venendo svaligiata. Vennero ritenuti i pali e per loro fu avviato un altro procedimento giudiziario. Panariello e Carbone, invece, furono fermati in flagrante e per loro scattò il processo per direttissima, aggiornato dopo la convalida del fermo. Carbone si scagliò contro un carabiniere. Questa reazione gli è costata anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Gli inquirenti erano convinti che i due topi d’appartamento facessero parte di una banda di ladri che aveva preso di mira diverse abitazioni tra l’area vesuviana e l’agro nocerino-sarnese. Una raffica di furti in appartamento aveva destato l’allarme questa estate e il livello di attenzione era diventato ancora più alto del solito. L’ipotesi degli inquirenti era che la stessa gang avesse agito anche in altre circostanze. Ma il colpo nell’appartamento di San Marzano sul Sarno è stato ‘fatale’. Qualcuno si accorse di strani movimenti e avvertì i carabinieri che intervennero mentre i ladri erano ancora dentro casa. Il colpo, al momento, è l’unico contestato ai due di Boscoreale.
CRONACA
17 ottobre 2017
Svaligiarono un appartamento a San Marzano, condannati i due ladri di Boscoreale