Incastrate con Google, stangate dal giudice. Niente scampo per la banda delle donne che rubava monili e preziosi nelle gioiellerie. Eh siÌ, percheÌ in tempi in cui chiunque ha accesso agli archivi dei giornali, fossero anche solo telematici, un precedente arresto non rimane soltanto nel personale casellario giudiziale ma puoÌ essere ripescato da chi, armato di pazienza e un pizzico di sesto senso, sa mettere le parole chiave giuste nel motore di ricerca piuÌ usato e potente del mondo e trovare gli indizi che aiuteranno un giudice a emettere un verdetto di condanna. E’ andata cosiÌ per i colpi messi a segno nell’agosto 2014 alla gioielleria CittaÌ Oro, al confine tra Castellammare e Pompei: il titolare si eÌ trasformato in detective informatico, ha fornito tutti gli elementi utili ai carabinieri e il giudice ha emesso un verdetto di condanna davvero pesante. Cinque anni e mezzo a testa per Anna Cerasulo 44 anni di Padula e Silvana Marotta 34 anni di Agropoli, entrambe con precedenti speci ci, quattro anni e mezzo per Isabella Marotta 43 anni di Agropoli.
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