In Corte di Cassazione Pasquale Aliberti ci va con un punto a suo favore, incassato nell’ordinanza a firma del gip Donatella Mancini cui gli avvocati dell’ex sindaco di Scafati (Silverio Sica e Agostino De Caro) avevano fatto appello per l’istanza di revoca del provvedimento del Riesame. CioeÌ l’arresto in carcere per l’indagato principe nell’inchiesta denominata “Sarastra”, accusato di voto di scambio politico mafioso. Scrive Donatella Mancini: «Fondati i rilievi difensivi sulla inutilizzabilitaÌ degli atti compiuti oltre la scadenza delle indagini». Avendo, peroÌ, i difensori di Aliberti presentato il 9 ottobre in Cassazione il ricorso contro l’ordinanza del Tribunale del Riesame con le stesse motivazioni dell’istanza presentata al gip Mancini (che giaÌ a luglio 2016 rigettoÌ a Montemurro la richiesta di arresto), proprio il giudice ha scritto che la legittimitaÌ del titolo custodiale deve essere di competenza della Suprema Corte. Gli avvocati di Pasquale Aliberti avevano fatto ricorso contro la custodia cautelare in carcere del proprio assistito, evidenziando l’inutilizzabilitaÌ di buona parte degli atti delle indagini posti a fondamento della richiesta di arresto percheÌ adottati dopo la scadenza del termine delle indagini preliminari ed «in assenza di richieste di proprora da parte del Pm».
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