La sua casa non ha porte, finestre e pareti. Il letto è una brandina di cartone poggiata sulle scale gelide di una chiesa. Come cuscini usa vecchi giornali bagnati e riviste strappate. E il tetto – quando non piove – è una trapunta di stelle che si riflette nel mare di Torre Annunziata.
Marco (nome di fantasia) non è un chochard come gli altri. Non è nemmeno uno sfollato costretto a scappare dai rioni dei crolli e della miseria. La sua è una storia diversa. Una storia triste di abbandono e silenzi. Di lunghe notti trascorse a passeggiare in strada, cercando un sorriso tra le croci e le reti dei pescatori. Quel senzatetto di 21 anni che sogna di sfondare nel mondo della moda è solo al mondo. Non ha una famiglia, non ha un parente. I suoi amici sono i randagi del centro storico. Abbandonati come lui a un destino che non hanno scelto.
+++L’ARTICOLO COMPLETO OGGI SU METROPOLIS QUOTIDIANO+++