Il boss Pino Scaduto aveva deciso: bisognava uccidere la figlia e l’amante, poiche’ “tutto da lei e’ partito”, intendendo attribuire alla figlia le responsabilita’ del suo arresto nell’operazione Perseo (Scaduto e’ stato poi scarcerato ad aprile scorso). Il particolare emerge dall’inchiesta che questa mattina ha portato in carcere Scaduto e altre 15 presunti appartenenti alla cosca di Bagheria (Pa). “Questo regalo quando e’ il momento glielo faro'”, scriveva Scaduto in una lettera a una parente nel 2009. La figlia doveva essere eliminata perche’ aveva iniziato una relazione con un carabiniere. Secondo gli inquirenti, Scaduto non riesci’ pero’ nell’intento perche’ il figlio – incaricato dell’omicidio – si rifiuto’ di eseguirlo per timore di incorrere in una lunga e pesante condanna penale: “No… io non lo faccio – dice in un’intercettazione mentre parla con un suo amico – il padre sei tu e lo fai tu…io non faccio niente…eh…mi devo consumare io?…Consumati tu [?] io ho trent’anni…non mi consumo”. A questo punto, Scaduto avrebbe incaricato un’altra persona che pero’ si tiro’ indietro. “Sono loro nella famiglia – dice la persona che avrebbe ricevuto l’incarico nelle intercettazioni – si ammazzano come i cani, a quel ‘picciutteddu’ lo stanno facendo diventare…che se avete qualcosa da dire, sbrigatevela fra di voi nella famiglia…che minchia ci dite ai cristiani? Sua figlia o ha sbagliato o l’ha indovinata non e’ sempre sua figlia? Che minchia vuole”.
CRONACA
30 ottobre 2017
Il boss mafioso aveva chiesto al figlio di uccidere sua figlia: ecco l’intercettazione