Sopralluoghi e task force per scongiurare il rischio frane sul Vesuvio. Dieci giorni di ‘ispezioni’ con i sindaci, i tecnici della Città metropolitana e della Regione Campania, l’Autorità di bacino e la Protezione civile nei 15 Comuni del Parco Nazionale del Vesuvio per valutare l’assetto idrogeologico, le criticità, i pericoli e mettere in campo le misure necessarie ad evitare il peggio con l’arrivo delle prime forti piogge. Dopo gli incendi che hanno devastato centinaia di ettari di terreno, ora a preoccupare sono le bombe d’acqua. Ieri la riunione con i sindaci, il consigliere delegato della Città metropolitana, Michele Maddaloni, i rappresentanti del Parco Nazionale del Vesuvio che insieme al Corpo forestale, il genio e la Protezione Civile, le forze dell’ordine, i dirigenti della Regione Campania, della Città metropolitana e dell’Autorità di bacino hanno calendarizzato i sopralluoghi nei Comuni ‘a rischio’. Si parte il 6 novembre con San Sebastiano e Massa di Somma per terminare ‘il tour’ il 15 a Ercolano. Sulla base delle verifiche effettuate sarà poi stilato un cronoprogramma degli interventi da eseguire che saranno finanziati da Palazzo Santa Lucia e a valere sulle casse del Parco Vesuvio. “Priorità assoluta è la messa in sicurezza affinché con le precipitazioni i detriti e gli altri materiali non scendano a valle con tutto quello che ne potrebbe conseguire – ha detto Maddaloni al termine della riunione -. Per questo è necessario fare presto mettendo in campo tutte le istituzioni con un coordinamento che funzioni alla perfezione”. Pesa ancora come un macigno infatti quanto accaduto l’estate scorsa quando i sindaci disperati non sapevano neanche a chi rivolgersi per spegnere le fiamme che divoravano i loro territori. Scaduta la settimana di tempo concessa alle fasce tricolore per presentare alla Città metropolitana di Napoli tutte le richieste di interventi urgenti nelle aree colpite dall’incendio lo scorso luglio. “Tutti hanno consegnato la documentazione richiesta – ha assicurato Maddaloni – ed anche i progetti fermi da anni che non possiamo più permettere che restino sulla carta ”. Dopo la messa in sicurezza dell’area si procederà ad una seconda fase: quella della realizzazione di uno degli assi del Grande Progetto Vesuvio che prevede opere di ingegneria naturalistica per la fruizione del Parco con un investimento di circa otto milioni di euro.
CRONACA
31 ottobre 2017
Rischio frane dopo i roghi, task force e sopralluoghi per evitare tragedie