L’edilizia scolastica resta uno degli argomenti caldi nelle stanze di Palazzo de Fusco. A cinque mesi dell’elezione del sindaco Pietro Amitrano, l’Ente di Piazza Bartolo Longo è in cerca di una soluzione che possa mettere definitivamente la parola fine all’emergenza scuole. L’idea è poter usufruire di finanziamenti regionali per avviare degli interventi di adeguamento sismico e per la messa in sicurezza di tutti gli istituti del territorio locale, a partire dalla Celentano di via Sant’Abbondio – ormai chiusa dallo scorso gennaio perché inagibile – e dal plesso scolastico denominato “Fontanelle”, in traversa Gesuiti.
Sotto la supervisione dei consiglieri Gaetana Di Donna e Raffaele Serrapica, in collaborazione con l’assessore delegato all’edilizia scolastica, Pasqualina Dentino, l’amministrazione sta provvedendo a delineare le strategie che possano permettere all’Ente di aderire ai progetti Pon assicurati dal Ministero. Nel dettaglio, s’è proceduto con una prima fase di accatastamento delle scuole, mai effettuato negli anni. Motivo che avrebbe “proibito” alle precedenti amministrazioni di poter accedere ai finanziamenti regionali per la riqualificazione delle scuole. In una fase successiva alla registrazione al catasto, l’amministrazione procederà con una serie di sopralluoghi tecnici – per i quali è stato istituto un pool di architetti e ingegneri – che possano stabilire l’entità degli interventi e fornire una relazione che possa delineare in che modo poter operare. Massimo due milioni di euro saranno disponibili per ogni istituto del territorio locale da adeguare alle nuove normative europee.
L’Ente, dal canto suo, dovrà «impegnarsi a predisporre gli interventi – si legge nel bando – a verificarne la fattibilità, controllarne l’efficacia, correggerne l’impianto nel costruttivo dialogo con la comunità di riferimento e con le istituzioni preposte alla gestione, al sostegno e alla valutazione del sistema scolastico e a garantire la sostenibilità complessiva degli interventi nel rispetto degli obiettivi dell’Agenda 2030». La riqualificazione degli immobili pubblici adibiti ad uso scolastico potrà prevedere interventi come miglioramento sismico; adeguamento impiantistico e interventi di messa in sicurezza finalizzati all’ottenimento dell’agibilità degli edifici; bonifica dall’amianto e da altri agenti nocivi; accessibilità e superamento delle barriere architettoniche; efficientamento energetico e, in senso più ampio, miglioramento dell’eco-sostenibilità degli edifici; attrattività delle scuole, intesa come miglioramento della qualità ed ammodernamento degli spazi per la didattica e realizzazione di spazi funzionali per lo svolgimento di servizi accessori agli studenti (es. mensa, spazi comuni, aree a verde, realizzazione di infrastrutture per lo sport e per gli spazi laboratoriali), finalizzati alla riqualificazione e al miglioramento della fruibilità degli spazi (interni ed esterni), anche per promuovere una idea di scuola aperta al territorio.
Non è la prima volta che il Comune di Pompei affronta l’argomento scuole. Il sindaco Amitrano ha sempre dichiarato che la messa in sicurezza degli istituti rientra tra le priorità della nuova amministrazione. Non a caso uno dei primi interventi s’è concentrato sulla delicata situazione che ha afflitto i 180 alunni della scuola Celentano, che saranno a breve trasferiti presso l’ex istituto Sacro Cuore, ceduto in comodato d’uso gratuito dal Santuario, in attesa della riqualificazione della struttura di via Sant’Abbondio.