La deadline è fissata per oggi, poi si passerà alle azioni forti anche se ieri gli ex Ds hanno già dato un primo assaggio delle loro intenzioni con una pioggia di mail inviate a Matteo Renzi, a tutti i vertici del partito, alla Federazione provinciale e alla Commissione per il Congresso di Napoli e al garante nazionale, dai segretari di decine e decine di circoli e dai dirigenti per denunciare ritardi, irregolarità e chiedere lo slittamento del Congresso. La Commissione nazionale si riunirà stamattina per passare al vaglio i nove dossier inviati dal candidato alla segreteria provinciale, Nicola Oddati sulle irregolarità riscontrate nell’anagrafe degli iscritti e per esaminare le ragioni alla base della richiesta di rinviare il Congresso di almeno due settimane. “Aspettiamo l’esito – ha detto ieri Oddati – mi auguro che nelle prossime 24 ore il partito nazionale si renda conto che non possiamo celebrare il Congresso della più importante Federazione del Mezzogiorno a queste condizioni, incuranti di migliaia di iscritti e facendo approvare un regolamento a colpi di maggioranza, con l’espulsione di metà del partito, è da folli. In questo modo si decreta la fine del Pd napoletano e sempre per mano degli stessi dirigenti che lo usano come fosse la loro azienda privata”.
Congresso a rischio sabotaggio
Ventiquattr’ore di tempo poi se non ci sarà lo slittamento, il Congresso rischia il sabotaggio. Ed è così che probabilmente andrà a finire. Con una delibera approvata ieri sera la Commissione nazionale di garanzia con il garante nazionale inviato a Napoli, Alberto Losacco hanno già dato di fatto il via libera alla celebrazione del Congresso fissata per domenica con la sola platea 2016, la stessa che ha eletto Matteo Renzi segretario nazionale alle Primarie, tenendo fuori i 4mila iscritti 2017. Fatto salvo che nelle prossime ore l’Ufficio adesioni non riesca a certificarli e quindi integrarli. Cosa alquanto improbabile: non ci è riuscito in due mesi, figurasi in un giorno.
Esercito di 193 delegati
Tant’è che ieri mattina a Roma è stata approvata anche la ripartizione dei delegati. In tutto 160 a cui se ne aggiungono altri 33 che andranno a quei circoli che in un primo momento erano stati esclusi facendo scatenare l’ennesimo guerra tra le componenti renziane. Ad opporsi a quella decisione gli ex Ds che su questo versante la spuntano. Così anche Vico ed altri Comuni sono stati riammessi insieme ai circoli cosiddetti tematici: avranno un delegato e potranno votare. Mentre quelli con meno di 15 iscritti potranno partecipare al Congresso, ma senza diritto di voto. In tutto saranno 193 i delegati da eleggere nei 120 circoli di Napoli e provincia e che faranno parte dell’Assemblea provinciale che voterà il futuro segretario. Un risultato che sarà chiaro quindi già tra tre giorni: chi si sarà aggiudicato il maggior numero dei delegati di fatto avrà vinto.
La rivolta dei circoli guidata da Oddati
Le liste dei delegati candidati però non sono ancora state presentate: la scadenza è stata fissata soltanto ieri. Tempo fino alle 22 di domani. In attesa di Roma è già di fatto partita la controffensiva di Oddati. Ieri i segretari e dirigenti di circolo vicini agli ex Ds hanno intasato la posta del partito provinciale e nazionale inviando tutti lo stesso documento con oggetto “Osservazioni per lo svolgimento dei Congressi di circolo”. Elencando una serie di ritardi viene chiesto “il rinvio del Congresso per mancanza di tempi tecnici”. “Non è possibile – si legge nel documento – svolgere tutte le operazioni che garantiscono la trasparenza e la validità di un congresso davvero democratico e partecipato, se il tutto viene svolto in tempi ristretti e con regole non condivise”. Tra le motivazioni non solo la mancanza di tempi per la composizione delle liste, degli uffici di presidenza, di informazione su date e luoghi soprattutto per quei circolo senza sede che al momento sono 49 su 121. Ma anche “il serio imbarazzo che potrà creare l’esclusione degli iscritti 2017”.
Lettera a Renzi
Inviata ieri anche una lettera da parte di 5 componenti su 9 dell’Ufficio adesioni al segretario nazionale, Matteo Renzi e ai vertici del partito in cui oltre a riprendere le denunce di Oddati sull’anagrafe si chiede “di sollecitare la Federazione provinciale Pd a comunicare ai segretari di circolo la necessità di regolarizzare le quote al partito e i dati mancanti per redigere l’anagrafe 2016 e 2017”. Insomma è guerra.
Ercolano e Torre Annunziata: i circoli caldi
Una guerra che si consumerà domenica quando i circoli e militanti vicini a Oddati diserteranno le urne e daranno filo da torcere vigilando su possibili brogli. Circoli caldi saranno Torre Annunziata, Portici, Ercolano, San Giorgio a Cremano, Pozzuoli e Marigliano: qui la guerra tra Casillo e i capibastoni ex Ds, entrambi molto radicati su questi territori, sarà aspra.