Chiamata alle armi in Forza Italia: Silvio Berlusconi incontrerà oggi alle 13,30 a Palazzo Grazioli tutti i coordinatori regionali. In prima linea il suo fedelissimo Domenico De Siano per la Campania. Dopo la Sicilia adrenalina a mille, ma tra i dirigenti campani cresce anche la tensione: qui non sarà semplice compattare le anime di destra.
De Siano, dopo la Sicilia la partita entra nel vivo. In Campania quali saranno le prime mosse per battere il centrosinistra?
“In Campania il lavoro che faremo sarà incentrato ad intercettare quell’area moderata e quel mondo di elettori del vecchio Pdl che si riconosce nella nostra coalizione, con Forza Italia come partito cardine. Il dicktat di Berlusconi è allargare per creare la cosidetta quarta gamba con l’Udc di Cesa, Fitto e Quagliariello”.
A proposito di moderati, sareste disposti a tendere una mano ad Alternativa Popolare se qualche dirigente o esponente pentito tornasse da voi?
“Certo sono tutti ben accetti a patto che restino fermi un giro. La corsa di quelli di Ap a potere rientrare è già cominciata in Campania, ma siamo stati chiari: se pensano di dare una mano per mantenere la poltrona e tornare in Parlamento la strada è sbarrata, se ne parla al secondo giro. Berlusconi in questo ha posto dei paletti, chi ha preso altre iniziative, deve trovarsi altre collocazioni. D’altra parte è anche quello che vuole l’elettorato”.
Ovvero?
“Il risultato in Sicilia dimostra chiaramente che con la scelta fatta Alfano e i suoi non sono neanche riusciti ad avere una rappresentanza: i cittadini li hanno bocciati, sono stati puniti per la loro incoerenza. Noi guardiamo con molta attenzione a quell’elettorato e in tutta sincerità non crediamo abbiano mai votato Ncd. Quindi possiamo andare avanti anche da soli”.
In Sicilia avete vinto uniti, ma in Campania con Fdi-An e Noi con Salvini i rapporti sono tesi.
“La Sicilia è la dimostrazione concreta che il centrodestra quando riesce a far prevalere le ragioni dell’unione rispetto alle divisioni raggiunge risultati importanti. Lo stesso dobbiamo fare necessariamente nei prossimi mesi per le Politiche. L’accordo deve nascere prima di tutto a livello nazionale, noi faremo la nostra parte”.
Non sarà semplice, agli Stati generali che avete promosso con Mara Carfagna i dirigenti di Fdi-An non si sono neanche presentati.
“Non nego ci siano schermaglie, ma è nella norma. Non saranno così folli da non capire che dobbiamo stare uniti, come ripetono anche i loro riferimenti nazionali”.
L’accordo con la Lega a Napoli e in Campania non sarà controproducente?
“Non credo perché la Sicilia è ancora più al Sud e l’elettore ci ha comunque premiati. E poi in Campania l’elettore sa che Noi con Salvini ha basse percentuali e non sfonda”.
Riuscirete invece voi a sfondare il muro alzato dai dirigenti Dc che hanno di recente rivendicato di essere gli unici detentori del simbolo contro Gianfranco Rotondi di Rivoluzione Cristiana. Come farete a farli convivere sotto lo stesso tetto?
“Berlusconi ci è già riuscito in passato e ci riusciremo anche noi qui. Abbiamo mesi estremamente duri e tanto lavoro davanti, ma prima la convention a Ischia e poi il risultato siciliano ci hanno dato la carica e la fiducia per farcela”.
Dimenticate le divisioni interne al Pd e con la sinistra, pure quelle vi aiutano e non poco.
“Senza dubbio, anche a loro dobbiamo il grande ritorno di Berlusconi. La politica spregiudicata degli annunci e delle bugie di Renzi e De Luca pagano a breve, ma non a lungo termine. Matteo Renzi è stato alleato da un lato con Denis Verdini e dall’altro con Pierluigi Bersani, in Paradiso a dispetto dei Santi non si può andare. L’elettore ormai è stanco, chiede coerenza e dopo anni ha rivalutato l’operato del Cavaliere”.
E con i Cinque stelle come la spunterete?
“Non li temiamo, al loro populismo risponderemo con un programma di iniziative concrete: i cittadini sono stufi anche di loro e sono certo che preferiranno l’esperienza politica di Berlusconi all’ improvvisazione dei grillini”.