Altre 4 misure cautelari nell’ambito dell’indagine della Procura di Nola, nel Napoletano, che gia’ lo scorso 7 aprile ha portato a due arresti per un giro di false pratiche di cittadinanza che ha interessato probabilmente 300 cittadini brasiliani diventati italiani, alcuni dei quali calciatori che militano nei campionati delle massime serie di Italia, Francia e Brasile e di atleti di calcio a 5. Nel mirino del pm Nolani, indagati a Brusciano e Marcianise, destinatari in tre in divieto di dimora negli uffici dell’amministrazione comunale di Brusciano, e uno nel divieto di dimora nel territorio del comune di Brusciano. Un quinto indagato non e’ destinatario di misura. A tutti viene contestata l’associazione a delinquere finalizzata alla falsita’ ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. L’indagine e’ nata a maggio 2016 quando alla Questura di Terni sono arrivate delle richieste di passaporto da parte di presunti cittadini italiani di origine brasiliana, e sono emerse evidenti irregolarita’ nella pratica di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis (per diritto di discendenza, ndr), pratica perfezionata tra l’anagrafe e lo stato civile del comune di Brusciano. Nel comune del Napoletano, infatti, era concentrata una rete di procacciatori di clienti e falsificatori di riconoscimento della cittadinanza che avevano come complici un impiegato, un responsabile dell’ufficio di stato civile e un assessore del Comune di Brusciano. Grazie a questa cittadinanza falsa, alcune squadre europee hanno potuto aggirare i vincoli del numero massimo di giocatori non comunitari.
CRONACA
10 novembre 2017
False pratiche di cittadinanza per calciatori: 4 misure cautelari, coinvolti calciatori di A