Sarà il Congresso della Margherita, con un segretario provinciale che vince a tavolino. E che, ironia della sorte, è anche un arbitro. Metà partito a Napoli e in provincia non andrà a votare e gli ex Ds preparano la battaglia a colpi di video con i cellulari per filmare i possibili brogli, scegliendo fin da ora di disertare le urne. Il loro candidato, Nicola Oddati non lo annuncia ancora – oggi terrà una conferenza stampa -, ma di fatto, salvo un intervento di Matteo Renzi per rinviare il Congresso, si è ritirato.
Oddati, dicktat ai suoi e appello a Renzi
Ieri il dicktat ai suoi: “Congresso illegittimo invitiamo tutti i militanti, gli iscritti ed i rappresentanti delle istituzioni a non prestarsi a questa farsa”. E l’ultimo appello a Renzi: “Abbiamo sperato che le denunce portassero, saggiamente, ad un rinvio. Registriamo una cieca arroganza e la volontà di trasformare il congresso in una conta truccata ed insensata.
Invito Renzi ad intervenire a tutela della credibilità non solo del Pd napoletano ma dell’intero Pd, e a ripristinare un confronto democratico e trasparente”. In campo restano Massimo Costa, candidato di Mario Casillo-Lello Topo e Tommaso Ederoclite del Comitato 30, che ieri in tarda serata hanno presentato le liste dei delegati. In tutto 193 quelli che domani saranno eletti nei circoli e voteranno al Congresso. “Non ho voglia di dire nulla adesso” le sue uniche parole di Oddati. Inascoltate dagli organi di garanzia e dai vertici del partito le sue denunce con ben 9 dossier sulle irregolarità dell’anagrafe degli iscritti 2016 e sulla necessità di uno slittamento a causa dei ritardi (si vota domani, ma ieri non c’erano ancora tutte le sedi e gli orari). Il tutto mentre a poche ore dal voto viene fuori che 10mila tesserati sono irregolari.
Esito dossier: la platea di Renzi irregolare
L’esito delle verifiche effettuate ieri dall’Ufficio di tesseramento dà ragione a Oddati. Quei doppioni, quei tesserati senza data di nascita e senza indirizzi obbligatori per individuarli e per regolamento, fino agli iscritti del futuro che nella trascrizione risultano nati nel 2028, ci sono. E non solo. Quella platea irregolare ha votato alle Primarie per il segretario nazionale, Matteo Renzi, con tanto di ok del commissario inviato da Roma, Emanuele Fiano.
Iscritti dimezzati
Un dato shock che l’Ufficio di tesseramento – presenti cinque componenti su nove, molti vicini a Oddati e assente il presidente Nicola Foglia – mette nero su bianco con un verbale inviato agli organismi nazionali, regionali, provinciali e alla Commissione di garanzia. “La platea 2016 – si legge nel documento – allo stato attuale è di 14989 aventi diritto”. Insomma di fatto quasi metà delle iscrizioni – l’anagrafe certificata anche da Roma all’epoca era di 25083 tesserati – erano irregolari.
La nota di Carpentieri e Losacco
Ma si va avanti ad ariete. Ieri la nota congiunta del garante nazionale Alberto Losacco e del segretario provinciale, Venanzio Carpentieri. “Siamo ormai alla vigilia di questo importante appuntamento congressuale che in nessuno caso è possibile differire” scrivono dando indicazioni ai segretari dei circoli sui kit da ritirare e sulle modalità di voto.
Guerra a colpi di cellulari e assenze
Ma non mancheranno complicazioni. “Vigileremo – minacciano i sostenitori di Oddati – armati di cellulari e carica batterie” per mandare all’aria il Congresso, inchiodando possibili brogli e irregolarità. Di certo non voteranno, non lo farà tutto un pezzo del partito che appartiene a quel mondo. A loro si aggiungono quasi 5mila iscritti in meno, quelli del 2017 che non sono stati accettati e che potrebbero anche denunciare in Procura di non aver potuto partecipare al voto. Insomma il Congresso dei veleni va in scena.