«Non mi sembra vero, finalmente sono un uomo libero. Fuori da quell’inferno». Piange, Gerardo Pinto, mentre stringe tra le mani la notifica dei carabinieri. Le lancette segnano le 10 esatte e il cantante torrese mostra il pezzo di carta che l’ha tirato fuori dagli arresti domiciliari. «Qui c’è scritto che sono libero, che posso camminare per strada senza dar conto a nessuno. E io sono certo di essere a posto con la mia coscienza». Il suo nome sta in mezzo alla una maxi retata che ha portato al processo Iron. Una storia di droga che ieri è stata giudicata in appello. Lui è stato condannato a tre anni ed è libero. «Ricordo quando mi hanno arrestato, so come ci si sente e ho un magone allo stomaco».
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