«Ora c’è la nostra bandiera, ora comandiamo solo noi». Un biglietto scritto a penna e lasciato tra i sacchi di marijuana. Un messaggio che Ciro Scarpa (finito nella maxi indagini dei carabinieri ma deceduto un anno prima dell’arresto) aveva lasciato tra la droga.
A ritrovarlo sono stati gli uomini del Norm che durante una perquisizione nel 2015, sequestrano la droga e il pizzino. Il pizzino è stato recuperato durante un controllo dei carabinieri in via Provinciale Schiti nei pressi del cavalcavia ferroviario sui binari abbandonati. Nel mirino dei militari finì l’abitazione di Giorgio Raffaele che all’epoca era sottoposto agli arresti domiciliari: i militari percorrono il tratto ferroviario fino all’abitazione dell’uomo e recuperano sul balcone tre chili di hashish suddivisi in panetti da cento e cinquecento grammi, due bilancini di precisione, materiale per il confezionamento, una somma di denaro, una pistola a salve con dieci proiettili replica Beretta 92 in dotazione alle forze dell’ordine. I militari decidono comunque di restare all’esterno per riscontrare ulteriori dettagli e intravedono Scarpa caricare all’interno della sua auto la droga. Verrà fermato dopo qualche metro. In undici righe Scarpa scrive – secondo quanto ricostruito – a Giorgio Raffaele e il testo apre una pista investigativa che si è conclusa venerdì mattina con gli arresti.