L’omicidio dell’ex sindaco ‘scomodo’ Giovanni Zara, ordinato dal boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria, salto’ dopo le dichiarazioni rese dall’ex primo cittadino contro alcuni consiglieri pubblicate sulla stampa. A rivelarlo e’ il collaboratore di giustizia Michele Barone, una volta fedelissimo del boss dei Casalesi Michele Zagaria, durante un processo in corso a Santa Maria Capua Vetere dove l’ex boss e’ imputato. “Perche’ naufrago’ il piano?” ha chiesto il pm della Dda di Napoli Maurizio Giordano a Barone. “Non agimmo piu’ perche’ Zara – ha spiegato Barone – probabilmente durante un comizio per le elezioni convocate dopo la sua caduta, fece alcune dichiarazioni contro alcuni consiglieri comunali che lo avevano sfiduciato, dicendo che erano guidati dal clan Zagaria; uscirono cosi’ degli articoli di stampa e lui divenne noto, sicche’ fu impossibile portare a termine l’azione; la stessa sarebbe stata immediatamente ricondotta a noi”. Pesanti le accuse confermate da Barone a carico dell’ex sindaco Fortunato Zagaria, primo cittadino di Casapesenna per due mandati, sia prima che dopo la breve parentesi Zara, di cui peraltro fu vice-sindaco; secondo la Dda fu proprio il boss a volerlo a fianco a Zara per piegare quest’ultimo ai voleri della cosca. Nel 2010 Fortunato Zagaria fu arrestato mentre era in carica proprio in seguito alla denuncia di Zara. “Fortunato Zagaria – ha detto Barone – era il sindaco di Michele Zagaria presso il Comune di Casapesenna”. Nel corso del processo, a Fortunata Zagaria e’ stato contestato anche il reato di concorso esterno in camorra. In relazione poi alle elezione di Zara, avvenuta nel 2008, Barone dice di saperne poco circa l’eventuale controllo del clan. “Io ero in carcere – ha riferito – ma presumo che il clan fosse d’accordo sul nome di Zara perche’ non si poteva muovere nulla a Casapesenna senza il volere di Zagaria. Ma Zara, una volta eletto, comincio’ a mettersi contro il clan per cui doveva essere punito”.
CRONACA
28 novembre 2017
Pentito di camorra: la vicenda del sindaco minacciato sulla stampa fece saltare l’omicidio