Sequestrato, picchiato e derubato, l’incubo di Aniello Langella, alias “meza kim” è finito ieri pomeriggio quando i carabinieri della compagnia di Eboli hanno stretto le manette ai polsi a tre persone con l’accusa di rapina aggravata in concorso, sequestro di persona e lesioni gravi. L’episodio andò in scena il 4 agosto ad Eboli. L’uomo, ex direttore sportivo del Savoia, si trovava in una villetta sul lungomare in compagnia della moglie e di alcuni amici. Tre persone piombarono all’interno dell’abitazione e picchiarono l’uomo in modo violento dopo averlo legato ad una sedia. Una scena assurda sulla quale i carabinieri solo ieri sono riusciti a dare una risposta, almeno in parte, a quanto accaduto. A finire in manette tre cittadini di nazionalità ucraina: sono loro che fecero irruzione nell’abitazione, si impossessarono della somma di 53mila euro, telefoni cellulari ed altri oggetti. Ma prima di andare via i due immobilizzarono Langella con cinghie strette al collo e per poi picchiarlo con violenza e con un tirapugni.
CRONACA
28 novembre 2017
Torre Annunziata. L’inferno di Aniello Langella, torturato per 53mila euro