Obiettivo un secondo Regno delle due Sicilie, a guidarlo niente di meno Matteo Salvini. Il movimento nazionale per la sovranità sceglie la Lega: il 7 dicembre presso la Stazione Marittima a Napoli la nascita del polo sovranista e il varo dell’alleanza con Noi con Salvini .
Salvatore Ronghi, segretario regionale Mns, i sovranisti salgono sul Carroccio. Con la Lega e Salvini premier per affermare le ragioni del Sud: non le sembra un paradosso?
“Il Carroccio è scomparso e la Lega è cambiata. Salvini ne ha esteso la politica prima solo per il Nord a livello nazionale. Non più secessione del settentrione ma autonomia territoriale e identità nazionale anche per il Sud, per tutta l’Italia. E in questi temi non potevano che riconoscerci visto che a dirla tutta molti cavalli di battaglia di Salvini sono sempre stati i temi della destra sovranista: lavoro, autonomia e sovranità popolare”.
Una destra incapace di non farseli scippare.
“Su questo dobbiamo fare autocritica. Salvini è passato dal 4 al 12%, mentre noi abbiamo continuato a litigare e dividerci. Quello che è accaduto agli Stati generali promossi da Mara Carfagna e Fi a Napoli è emblematico”.
Si riferisce al fatto che Fratelli d’Italia non partecipò al tavolo?
“Peggio, i dirigenti di FdI si presentarono e quando mi videro se ne andarono affermando “O noi o loro”. Fdi pone dei veti: tra noi del Mns non ci sono delinquenti e non accettiamo atti di prepotenza”.
Altro che centrodestra unito quindi.
“Per ora non c’è alcun dialogo politico, ma il mio augurio è che si possa riuscire a stare tutti insieme. Invece del giro delle sette chiese, Forza Italia sta facendo il giro delle province per raggiungere l’obiettivo. Sono fiducioso per un centrodestra inclusivo e non esclusivo. Noi ci siamo”.
Con che voce in capitolo? Qual è la vostra forza percentuale?
“A livello nazionale l’1%, ma in Campania prendiamo anche di più”.
Non pensate che l’accordo con Salvini possa danneggiarvi a Napoli? Basti pensare come è stato accolto l’ultima volta che è venuto in città.
“Se non si accettano le sfide in politica allora è finita. Nei confronti di Salvini spesso non si tratta che di strumentalizzazioni e sappiamo che in particolare il sindaco di Napoli Luigi de Magistris è molto bravo a sollevare le piazze”.
A proposito anche il sindaco ha promosso più volte l’autonomia di Napoli.
“Ridicolo, ma se non riesce neanche a gestire le risorse dello Stato. Il solito spot del finto Masaniello”.
Pure Salvini come leader di populismo e spot non scherza.
“I suoi slogan si basano su contenuti, impegni che saranno mantenuti. Il 7 dicembre a Napoli insieme a Noi con Salvini e il Fronte identitario firmeremo un documento su alcuni punti politici prioritari”.
Quali?
“Il blocco dell’invasione degli extracomunitari, l’abrogazione della legge Fornero per politiche del lavoro che partono dal basso e non ultimo le macroregioni”.
Anche Stefano Caldoro si è fatto promotore del referendum per l’autonomia.
“E’ un primo passo verso la costituzione per noi fondamentale delle macroregioni”
Cosa comporterebbe?
“Potremmo dar vita ad un nuovo Regno delle Due Sicilie. Se mettessimo a sistema Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Molise e Abruzzo solo di opere infrastrutturali avremmo oltre 93 milioni di euro da spendere al Sud per macrobiettivi e 15 milioni di cittadini del Sud insieme sotto una grande identità meridionalista. Serve ovviamente una riforma costituzionale, ma noi già stiamo lavorando per mettere in piedi un coordinamento meridionalista con i presidenti di regione e i capi dell’opposizione”.
Politiche dietro l’angolo: presenterete una vostra lista?
“La lista sarà unica con Noi con Salvini, avremmo candidati in tutti i collegi, grande spazio ai giovani e alle donne. Io non mi candido”.
De Luca si è definito “uomo di destra”, potreste candidare anche lui.
“Siamo pronti a fargli la tessera se dimostra con i fatti di essere un uomo di destra ovvero identitario, comunitario, capace di coniugare lavoro e impresa. Finora per la Campania ha fatto solo spot”.