Andrea La Rosa, l’ex calciatore di serie C il cui corpo e’ stato trovato ieri a un mese dalla sua scomparsa, aveva prestato in passato soldi anche ad altri conoscenti, ma agli investigatori che indagano sul caso non risulta che lo facesse a tassi d’usura. E’ quanto e’ stato spiegato nella conferenza stampa dopo i due fermi. Il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco, anche a nome del procuratore Francesco Greco, il comandante provinciale dei carabinieri Luca De Marchis e il comandante del Nucleo Investigativo Michele Miulli ha voluto esprimere “la vicinanza e il cordoglio ai genitori della vittima, con cui in questi giorni abbiamo condiviso momenti di apprensione, tristezza e sconforto”. Dalle indagini e’ venuto a galla che La Rosa aveva prestato un totale di 38mila euro a Raffaele Russo, esperto informatico che lavorava in una grande azienda. L’uomo non ha precedenti penali (come la madre, anche lei fermata) ma e’ ritenuto un “balordo” dagli investigatori per la sua “personalita’”. Il giorno dopo la scomparsa dell’ex calciatore sarebbe partito dal suo telefono (poi spento quel giorno stesso) un “messaggio sospetto”, come spiegato dagli investigatori, indirizzato alla sua compagna ma non scritto da lui, come risultava dal “tenore e dalle parole usate”.
SPORT
15 dicembre 2017
Prestava soldi a conoscenti, ucciso ex calciatore