I messaggi su whatsapp tra Luigi e Andrea Ridosso all’indomani della campagna elettorale per le amministrative di Scafati, finiscono davanti ai giudici della Corte di Cassazione che a gennaio dovranno decidere se accogliere o rigettare il ricorso presentato dagli avvocati di Pasquale Aliberti (Silverio Sica e Agostino De Caro) contro l’ordinanza di arresto emessa dal Tribunale del Riesame di Salerno che a settembre accolse la richiesta del sostituto procuratore dell’Antima a Vincenzo Montemurro. Quelle frasi che i due giovani appartenenti alla nota famiglia di origini stabiesi si sono scambiati per una «richiesta di favore» sono oggetto di difesa da parte dei legali dell’ex primo cittadino e confluiti all’interno del fascicolo da sottoporre tra un mese ai giudici ermellini. Messaggi estrapolati dai telefonini cellulari e che per le difese proverebbero l’assoluta estraneitaÌ ai fatti contestati del proprio assistito. Ce n’eÌ uno in particolare su cui Silverio Sica e Agostino De Caro hanno puntato l’attenzione e che dimostrerebbe come Pasquale Aliberti- contrariamente a quello che dice il collaboratore di giustizia Alfonso Loretonon era in amicizia con i due Ridosso.
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