Smartphone costati tremila euro ciascuno, alcuni modificati e acquistati direttamente sul mercato parallelo grazie ad aziende che offrono il cosiddetto «sistema chiuso» di Blackberry modificati. Hardware e server in grado di cancellare anche tutti i dati «da remoto» nel caso in cui gli apparecchi venivano persi o sequestrati dalle forze dell’ordine. Telefoni che superavano i controlli all’interno del carcere e che venivano utilizzati anche da alcuni detenuti.
E’ quanto emerge dall’operazione Crypto messa in campo dai finanzieri del gruppo anti-droga di Napoli – agli ordini del capitano Domenico Mollo- che hanno arrestato nove persone nella notte tra giovedì e venerdì. Una holding guidata dal narcos torrese Natale Scarpa che da tempo si era trasferito a Terzigno. Natalino aveva messo su un sistema blindato tra contatti con i narcos olandesi, allestito un quartier generale in un sospettabile ingrosso logistico a San Giuseppe Vesuviano dove aveva base la Pluriservice, un’agenzia di autonoleggio amministrata da Alessio Cola, un insospettabile 24enne che altro non era che la «testa di legno dei Cavalieri».