Il sindaco Antonio Varone politicamente provato lascia il Comune nelle mani della giunta. Lo si evince delle ripetute e numerose assenze durante l’approvazione degli atti, più o meno importanti, che sono passati al vaglio dei soli assessori. Incontri disertati oramai da un anno, che proseguono con la stessa cadenza anche nei primi due mesi del 2018. Il primo cittadino continua a tenere la poltrona ma senza fisicamente occuparla più. Una sorta di resistenza per arrivare alla naturale scadenza del mandato e tentare di portare a casa almeno qualche progetto elencato nelle linee programmatiche. Almeno il Piano Urbanistico Comunale. O almeno il progetto ritoccato della scuola De Curtis. Poca voglia o nessuna di un confronto che, solitamente, avviene tra il sindaco e la maggioranza. Si lascia tutto nelle mani della seconda giunta Varone e del vicesindaco factotum. Su tredici giorni di incontri e discussioni di documenti e opportunità politiche, il primo cittadino ha preso parte soltanto a cinque sedute. Il sindaco riesce a firmare qualche patrocinio morale, tre debiti fuori bilancio, la proroga delle posizioni organizzative del 2018, un incarico di collaborazione di un ex dipendente, i bandi Miur per i plessi scolastici e la nomina dell’ufficio preposto alla Valutazione Ambientale e Strategica.