Via Madonna delle Grazie, una strada che si è trasformata in un percorso a ostacoli sempre più pericolosa e degradata. Buche, segnaletica stradale carente e un ponte-trappola dei tir ne fanno da cornice a un’arteria che ricade nella gestione dei due Comuni di Santa Maria la Carità e Gragnano. Un abbandono totale di una parte periferica che, pochi giorni fa, è stata nuovamente protagonista dell’ennesimo incidente che ha coinvolto un camion e che, di conseguenza, ha limitato la viabilità già precaria. A dare voce ai cittadini residenti è il consigliere di minoranza Stefano Cascone, dell’assise sammaritana, che senza mezzi termini colpisce l’amministrazione D’Amora: «Adesso basta, via Madonna delle Grazie merita rispetto, non può essere abbandonata in questo modo. Basti percorrere per la succitata via per rendersi conto della cattiva gestione e la noncuranza delle periferie da parte dell’amministrazione sammaritana, nonostante parliamo di un’arteria importantissima per il nostro Comune. Giovedì scorso è andato in scena l’ennesimo incidente tra un autotrasporti e il ponte ferroviario, provocando l’ennesimo disservizio con la relativa chiusura della strada per tutto il giorno – continua l’affondo il consigliere Stefano Cascone – L’amministrazione stavolta non può scendere dalle nuvole , dopo i tanti solleciti avuti in questi anni sia da parte mia che da i tanti residenti. Quest’episodio conferma l’inadeguatezza e l’ inefficienza dell’attuale amministrazione, condita soprattutto da una mancanza di organizzazione. In tante occasioni avevo richiesto sia un adeguamento che un miglioramento della segnaletica, ponendo anche un lampeggiante e una presenza delle autorità preposte per arginare il traffico, ma di fatto non è avvenuto nulla. Come se non bastasse il manto stradale con la pioggia si sgretola continuamente, creando innumerevoli voragini. Anche un bimbo capirebbe che c’è bisogno di un rifacimento totale e non i soliti rappezzi».
CRONACA
24 febbraio 2018
Santa Maria La Carità. Strada dissestata via Madonna delle Grazie, c’è la denuncia