Il disagio psichico, la vita di un intersex e i disturbi alimentari: sono tutti italiani e affrontano tre argomenti molto diversi tra loro i lungometraggi finalisti del Premio Cinematografico Fausto Rossanoper il Pieno Diritto alla Salute, conclusosi giovedì. “Je so’ pazzo” (70’, 2017) di Andrea Canova è il racconto di un luogo, l’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario (OPG) di Sant’Eframo Nuovo, dove passato e presente si intrecciano attraverso le testimonianze e i cambiamenti di uno degli edifici storici più grandi di Napoli. “My Nature” (75’, 2016) di Gianluca Loffredo e Massimiliano Ferraina,racconta la storia di Simone, un uomo venuto al mondo con genitali femminili che si ritrova nella gabbia della normalità sociale, alle prese con dubbi e incertezze che lo portano a riflettere su come affrontare la sua nuova vita intraprendendo un viaggio interiore alla ricerca di se stesso. L’ultimo film in concorso nella sezione lungometraggi era “Eat me” (50’, 2017) dei registi Filippo Biagianti e
Ruben Lagattolla. Il film è una ricerca visiva documentaristica sull’anoressia e sui disturbi del comportamento alimentare. Alla fine l’ha spuntata “My Nature” nella sezione lungometraggi, mentre nella sezione Laboratori è stato premiato “Assetto di volo “(41’, Italia, 2016) di Giulio Venier.
Vincitore nella categoria cortometraggi, “Peggie” (10’, 2017) di Rosario Capozzolo una produzione italo-americana girata in California che affronta il tema dell’Alzheimer. Stesso argomento al centro
di “Lettere a mia figlia” (12’, 2017) del regista napoletano Giuseppe Alessio Nuzzo, con protagonista un commovente
Leo Gullotta, del quale la Giuriaha sottolineato «l’intensa ed emozionante interpretazione». Menzione speciale tra i cortometraggi, infine, per “Urban Glitch” (15’, Italia, 2017) di Davide Tartaglia, che racconta il fenomeno delle alterazioni architettoniche a Napoli e del problema abitativo, e “Limit” (7’, Iran, 2017) di Javad Daraei. Tra i finalisti anche un altro cortometraggio realizzato da un autore napoletano: “Augusto” (11’, 2017) di Giovanni Bellotti che descrive la difficoltà di un clown ad affrontare la malinconia.
Kermesse alla XIII edizione
In occasione della manifestazione la città viene chiusa al traffico per una giornata intera, e adulti e bambini giocano insieme per strada e partecipano da protagonisti a spettacoli e manifestazioni itineranti
Riconoscimenti
Nella sezione cortometraggi il premio è andato a “Peggie” di Rosario Capozzolo, che tratta il tema dell’Alzheimer; per la sezione Laboratori è stato premiato invece “Assetto di volo”.