“Vi chiediamo scusa a nome di chi non ha tenuto un comportamento consono alla grazia sacramentale ricevuta in abbondanza, procurando in voi ‘turbamento’ e ‘scandalo'”: lo ha detto oggi il vescovo di Tursi-Lagonegro, monsignor Vincenzo Orofino, all’omelia della Messa crismale celebrata nella cattedrale di Tursi (Matera). Il vescovo si riferiva ai sacerdoti i cui nomi sono apparsi nel “dossier” sulla rete di preti gay che l’escort Francesco Mangiacapra ha consegnato nel febbraio scorso alla curia di Napoli, in cui compaiono i nomi di alcuni sacerdoti della diocesi tursitana. “Insieme – ha aggiunto subito il vescovo – facciamo in modo tale che il fango sparso in questi ultimi tempi venga trasformato in mattoni solidi per edificare una Chiesa sempre piu’ bella, attraente, unita, propositiva e ricca di misericordia. Per la nostra amata diocesi questo e’ stato il tempo della prova e della mortificazione”, ha continuato, aggiungendo che i fedeli vogliono i sacerdoti “poveri, casti e obbedienti”. Facendo gli auguri a due sacerdoti che hanno festeggiato 50 anni di sacerdozio, il vescovo ha detto a tutti i presbiteri di “aiutarsi l’un l’altro. Diamo una mano, attraverso la preghiera e la misericordia – ha concluso – a chi e’ caduto, perche’ possa rialzarsi e riprendere il percorso della vera conversione”
CRONACA
29 marzo 2018
Dossier preti gay: vescovo Tursi-Lagonegro, chiediamo scusa