«Il contenimento della spesa e l’incremento delle entrate nel corso del 2017 hanno generato un saldo positivo di circa 1,5 milioni. Tuttavia i margini attesi non sono sufficienti a garantire l’equilibrio dei bilanci futuri ed il rientro dal pesante disavanzo maturato nel 2016, se non assistiti da ulteriori misure straordinarie». Bene ma non benissimo, secondo le relazione al bilancio preventivo 2018-2020 redatta dal ragioniere capo Giacomo Cacchione. Occorrono nuovi sforzi, che tradotto significa nuovi sacrifici per gli scafatesi, per risanare le casse dal disavanzo di 33 milioni. Questo perché nell’esercizio 2017 sono saltati fuori nuovi fattori di rischio che potrebbero compromettere gli equilibri programmati con il piano di rientro decennale. Ad esempio, dal servizio Avvocatura il debito già certificato di 1,5 milioni (di cui 1,2 relativo a sentenze esecutive) è destinato a crescere per effetto di tremila fascicoli presso l’ufficio e per le continue azioni che vengono mosse verso l’Ente
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