I prodotti della Campania cucinati dallo chef Giulio Coppola, gragnanese doc. Un binomio perfetto che ha conquistato la giuria di qualità del programma culinario, in onda su La8, “Cuochi d’Italia”. Titolare ed executive chef del ristorante La Galleria, Giulio Coppola tira un sospiro e replica: «un riscatto seppur piccolo per la caparbietà che mi caratterizza, anche dopo le tante cadute. Questa vittoria la dedico alla mia famiglia, alla mia compagna e socia Camilla e a chi ha creduto in me e, anche con un sostegno economico, mi ha dato fiducia». Ancora emozionato, per l’intera trasmissione ha portato avanti la tradizione campana, quella rappresentata nel piatto che lo chef Giulio Coppola ha messo da parte per giocarlo come jolly: il totano ripieno. Colore, sapore, croccantezza e fantasia hanno premiato la scelta del 34enne di gragnano, che ha conquistato il podio del “miglior cuoco d’Italia”. Già operativo dietro i fornelli della cucina del locale La Galleria, lo chef Giulio Coppola è pronto a inventare nuove ricette con prodotti e conoscenze che hanno segnato l’esperienza televisiva: «Credo che la trasmissione “Cuochi D’Italia” magistralmente condotta dallo chef Alessandro Borghese racchiuda l’essenziale di tutti i programmi culinari che sono in tv. Essere valutato dagli chef Gennaro Esposito e Cristiano Tomei è stato un onore, oltre ai preziosi consigli per migliorare e correggere gli errori. Ho avuto la possibilità di confrontarmi con tanti cuochi provenienti da tutta Italia e scoprire prodotti di cui, faccio ammenda, non conoscevo neanche l’esistenza. E’ stato uno scambio alla pari e un modo di crescita. Non si finisce mai di imparare, guai a fermarsi». Provare, unire, inventare ed esaltare sono i “verbi” alla base della cucina dello chef Giulio Coppola che, ieri mattina, è stato accolto da una delegazione di cittadini gragnanesi in piazza Aubry, a pochi metri dal ristorante La Galleria. Un’eccellenza cha ha portato in alto il nome della città della pasta e, per tale motivo, il sindaco Paolo Cimmino ha deciso di conferire allo chef Giulio Coppola una targa di riconoscimento. Ma il cuoco gragnanese resta con i piedi per terra e continua a mettere nei suoi piatti l’ingrediente segreto «il tocco simpatico». «Ogni piatto deve essere completo tanto da esaltare tutti i sensi. Bello e colorato, minuziosamente curato. Dal sapore equilibrato con il mix degli ingredienti. Croccante con una giusta cottura e deve poter “parlare”. Deve, cioè, essere riconoscibile, ben visibile nella composizione ». Sapori, colori e fantasia che lo chef Giulio Coppola ruba, tutti i giorni, dalla sua terra «sono fortunato perché sono nato in un posto speciale, che è accoccolato tra mare e montagna. Qui c’è tutto e l’ispirazione non manca». La mano esperta dello chef gragnanese dipinge delicatamente ogni piatto che resta unico. «La mia storia è cominciata all’Istituto alberghiero di Vico Equense sotto l’attenta direzione dei docenti Giosuè Maresca e Andrea Cannavacciuolo.
Primi passi che mi hanno portato, nel 2005, a Villa Crespi a Orta San Giulio, prestigiosa corte dell’amico e maestro Antonino Cannavacciuolo. Ero semplicemente un comì (brigata da cucina), un apprendista. Ho dovuto resettare tutto quello che fino in quel momento ero convinto di sapere, perché con lo chef Antonino Cannavacciulo non si scherza – ironicamente sottolinea Giulio Coppola – Anche tritare il prezzemolo va fatto in un certo modo, anche se sembra apparentemente la cosa più semplice ma non lo è. Una tecnica e una cura va messa per tutti gli ingredienti, bisogna trattarli come se si maneggiassero oggetti preziosi e rispettarli come tali. Lo chef Antonino Cannavacciuolo mi faceva sentire a casa. A Villa Crespi ha portato i limoni sorrentini, la melanzana e i latticini campani. E’ stata l’esperienza più bella della mia vita. Sono poi ritornato a Gragnano dove ho deciso di provarci e, insieme alla mia compagna Camilla Inserra, abbiamo aperto il ristorante La Galleria. Nonostante le prime difficoltà avute nei primi anni siamo andati avanti. A chi mi dice: perché non vai via da Gragnano, tu sei bravo puoi far fortuna. Io rispondo che la mia fortuna è stare a Gragnano e continuare a credere in questa città, nonostante i tanti problemi che bisogna quotidianamente affrontare». Lo chef Giulio Coppola resta con i piedi ben saldi a gragnano e dei consigli ne fa tesoro ma decide, poi, di andare dove lo porta la passione: «Sono l’unico in famiglia che ha scelto questa strada e i miei genitori non erano d’accordo. Mia madre mi ripeteva: il cuoco è un mestiere difficile, mentre gli altri si divertono tu dovrai lavorare. Personalmente mi diverto a creare i miei piatti, con il tocco simpatico, per la felicità degli ospiti».