Sarebbero insussistenti gli indizi di colpevolezza a carico di Domenico Senatore, la guardia giurata di Castel San Giorgo che sabato notte investì e uccise con la sua auto il 47enne salernitano, residente a Matierno, Fabrizio Senatore. Il gip del Tribunale di Nocera Inferiore, Alfonso Scermino, non ha convalidato il fermo rigettando la richiesta del Pm Roberto Lenza e ritenendo attenbili le tesi della difesa (avvocati Armando Lanzione e Maria Graziea Cafisi) secondo cui il proprio assistito è stato vittima di un’aggressione e involontariamente avrebbe investito e ucciso il camionista di Salerno. Saranno le indagini, tuttora in corso, a stabilire eventuali responsabilità a carico dell’indagato e solo dopo aver raccolto tutte le prove il magistrato inquirente (che nel frattempo potrebbe impgnare il decreto del gip facendo ricorso) avrà facoltà di dequalificare il capo di imputazione per Domenico Senatore: omicidio colposo o volontario. Torna dunque a casa la guardia giurata di 36 anni dopo giorni passati nel carcere di Fuorni. Ieri l’interrogatorio di garanzia dove lui si è difeso ripetendo di essere stato vittima di un’aggressione. Intanto, oggi a Matierno si celebreranno i funerali del 47enne: la salma della vittima è stata restituita alla famiglia dopo l’esame autoptico effettuato ieri nell’obitorio dell’Umberto I di Nocera (sarebbe morto per gravi lesioni interne) il cui esito sarà reso noto tra 60 giorni. Sabato, nella tarda serata, Fabrizio Senatore era evaso dai domiciliari, per precipitarsi a Nocera Inferiore dalla sua ex compagna, Mena. La donna era nel bar Petrucelli ai Cicalesi insieme a Domenico Senatore. Usciti dal locale pubblico si era fatta accompaganre a casa, ognuno con la propria auto. La guardia giurata avrebbe atteso che Mena entrasse nella sua abitazione prima di rimettersi in macchina. Ad un certo punto sarebbe sbucato il 47enne camionista (accompagnato a Nocera da un amico) e tra i due ci sarebbe stato un diverbio. Domenico Senatore aveva avvisato la 35enne e successivamente chiamato la polizia in quanto avrebbe ricevuto un’aggressione. Quindi, forse nello scappare, si è messo in macchina e a marcia indietro ha investito l’autostraportatore transinandolo per una trentina di metri.