Non risparmia colpi al partito, difende la Tav di Afragola e da presidente Anci Campania attacca sui gravi ritardi in Città metropolitana, definendola “un aborto”. Domenico Tuccillo scende in campo per conquistare il secondo mandato da sindaco di Afragola, ma ha già un primato in queste amministrative.
Tuccillo, al momento Lei è il primo ed unico candidato sindaco Pd. Eppure oltre ad Afragola, ci sono comuni altrettanto importanti al voto come Castellammare e Torre del Greco. Banco di prova e sfida cruciale, ma il partito invece sembra fermo.
“Premetto che a mio avviso le elezioni amministrative ormai prescindono dai livelli politici sovracomunali. I cittadini scelgono quel candidato che sa esprimere la specificità dei territori, interpretare al meglio la comunità, al di là di quale sia la sua forza politica, per questo non credo si tratti propriamente di un banco di prova per il partito. Sicuramente però una sfida importante e che, soprattutto dopo l’esito delle Politiche, dove si sono evidenziati ancora di più i problemi già chiari da tempo nel partito locale, impone di rivedere modalità e funzionamento della segreteria non tanto provinciale, ma regionale”.
Secondo Lei le maggiori responsabilità sono della segreteria regionale, guidata da Assunta Tartaglione?
“Ormai i poteri e le scelte sono tutti trasferiti a livello regionale, tra l’altro la segreteria provinciale è stata rinnovata da poco. Si sarebbe dovuta cominciare un’ interlocuzione seria da subito, interrogandoci su chi siamo, dove ci collochiamo e cosa vogliamo fare sui territori: finora non s’è visto nulla”.
Molti sindaci Pd hanno spesso accusato di essersi sentiti soli in trincea, abbandonati dal partito. Lei anche la pensa così?
“Per sentirsi soli bisognerebbe presupporre che ci sia qualcuno dall’altra parte”.
Risposta dura.
“E’ così: non c’è nessuno”.
Sabato Luigi de Magistris manifesterà contro il debito ingiusto del Comune e il Pd contro de Magistris. Lei è un esponente del partito, ma è anche presidente Anci Campania, dove va: a piazza Municipio col sindaco o a piazza Trieste e Trento col partito?
(Resta in silenzio per qualche minuto). “In nessuna delle due, il ricorso alla piazza è la manifestazione d’impotenza della politica”.
Vale per deMa e per il Pd?
“Certo”.
Anci, Salvini l’ha definito “inutile e costoso”.
“Non è affatto così”.
Ci parli dei risultati ottenuti per i Comuni.
“Lo sblocco del turn over, un’applicazione del nuovo regime contabile meno pesante e lo stanziamento di due miliardi di euro per il recupero delle periferie urbane”.
Appena eletto presidente Anci annunciò che avrebbe incontrato de Magistris perchè si arrivasse allo Statuto e all’elezione diretta del sindaco in Città metropolitana entro il 2016…
“Su questo siamo all’anno zero. La Città metropolitana è un aborto e le responsabilità sono nazionali e locali. Dispiace dirlo, ma se doveva andare così, sarebbe stato meglio a questo punto tenerci la Provincia, almeno funzionava. Le competenze si sono indebolite e con un sindaco che allo stato non ha alcuna investitura democratica la Città metropolitana è un’istituzione senza senso”.
Ce l’ha per i consiglieri Pd che prendono deleghe.
“Preferisco non parlare di questo”.
Non vuole entrare nella polemica scatenatesi nel partito?
“Non è questo. E’ come parlare del nulla: una contesa tutta politicistica che ruota intorno ad un’istituzione che non è decollata, che non esiste. Non si sa nemmeno cosa sia la Città metropolitana”.
Venendo ad Afragola, invece, che cos’è oggi la Tav? Per molti una Cattedrale nel deserto.
“Invito i soloni che discettano definendola in quel modo a farsi una passeggiata sul posto. Il parcheggio è saturo e i flussi di passeggeri più alti del previsto. Una grande opera infrastrutturale ed architettonica realizzata in due anni e mezzo sotto la mia sindacatura, dopo un decennio di abbandono. Un risultato enorme e per nulla scontato visti i tempi dei lavori pubblici in Italia. Una stazione che sarà volano di sviluppo e occupazione, una grande occasione per Afragola”.
Il suo cavallo di battaglia per questa campagna elettorale?
“Il piano urbanistico comunale: coinvolgeremo i ragazzi per chiedere loro con un questionario come deve essere la città che desiderano. Poi trasferiremo idee e proposte all’Università Federico II che preparerà il piano. Afragola deve recuperare il suo patrimonio identitario, ma anche guardare alla modernità con la Tav. E soprattutto diventare centro di aggregazione come abbiamo fatto con la Masseria Ferraioli, bene confiscato alla camorra, restituito ai cittadini e dove sono venuti a passare la Pasquetta anche da Sorrento: un tempo sarebbe stata una cosa impensabile”.
Marina Cappitti