Situazione tipo 1: state uscendo, è tardi, ma le chiavi di casa chissà dove sono finite; situazione tipo 2: dopo aver mangiato al ristorante, andando via, lasciate sul tavolo, oltre la mancia, il vostro amato e costosissimo smartphone.
Se queste cose a voi non capitano, buon per voi, potete anche evitare di leggere questo articolo e dedicarvi ad altre piacevoli attività (ad esempio, leggere un’altra recensione); se, invece, appartenete al popolo degli smemorati, come chi scrive, una soluzione al problema possono essere i keyfinder, dei piccoli dispositivi Bluetooth che consentono, tramite un’app dedicata, di ritrovare gli oggetti smarriti (chiavi, borse, telefoni, automobile, ecc…), in men che non si dica.
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Progettato e realizzato dalla Filo, una startup romana, guidata dal giovane ingegnere, Giorgio Sadolfo, Tag è un keyfinder che, oltre che per le dimensioni compatte (25x41x5 mm) e la lunga autonomia (oltre 1 anno con batteria CR2032 sostituibile), si distingue per il design ricercato firmato da Emanuele Pizzolorusso, già vincitore del Compasso d’Oro.
Disponibile in 4 colori (nero, bianco, celeste e rosso) Tag si presenta come un sottile parallelepipedo, che ha sulla faccia superiore il logo Filo e un pulsante tondo, mentre il retro, completamente libero, si presta ad essere personalizzato per farne un gadget aziendale. Sui due bordi corti, in alto, c’è una linguetta rossa che consente di agganciarlo ad un oggetto, in basso, un minuscolo foro in corrispondenza del potente altoparlante integrato, udibile anche in ambienti particolarmente affollati o rumorosi.
Abbinarlo ad uno smartphone è un’operazione facile e veloce. Basta attivare il Bluetooth del telefono, avviare la app Filo, scaricata da Google Play o App Store, premere il pulsante sul Tag e seguire le istruzioni a schermo.
Agganciato il Tag all’oggetto, che non si vuol perdere o dimenticare, attraverso l’app è possibile, in caso di smarrimento, farlo suonare e così individuarne la posizione. Possibile anche l’operazione inversa, se non si trova lo smartphone, schiacciando il pulsante su Filo, un segnale sonoro viene emesso dal telefono, anche se in modalità silenziosa, permettendone la localizzazione. Quando invece si è fuori del raggio d’azione Bluetooth (massimo 80 metri all’aperto e di 20 metri al chiuso), l’app, sfruttando il GPS del telefono, fornisce l’ultima posizione in cui Tag e smartphone erano collegati tra di loro, e, attraverso le indicazioni di Google Maps, permette di tornare nel punto dove l’oggetto è stato perso.
Da segnalare che, se nell’app si attiva la funzione Comfort Zone, ogni qualvolta la distanza tra smartphone e Tag supera un certo limite, il telefono emette un segnale di allarme personalizzato attirando l’attenzione sull’oggetto dal quale ci stiamo allontanando, o che, peggio, stanno tentando di sottrarci.
Tag è aggiornabile in modalità OTA (Over the Air), così che è ipotizzabile che i produttori in futuro possano ulteriormente migliorarlo e introdurre nuove funzionalità.
Filo Tag è in vendita nel sito del produttore a 34.90 euro. Il prezzo scende acquistandone due (59.80 euro) o quattro (119.60). Se pensate al costo per il cambio delle serrature necessario dopo la perdita delle chiavi di casa oppure a quanto costa uno smartphone, converrete che se Tag riesce a evitare uno di questi possibili smarrimenti anche una sola volta, sarà valsa la pena comprarlo.
Gennaro Annunziata