Antonio Fontana, prima di essere ucciso, aveva chiesto un posto di lavoro per un parente nella ditta che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Castellammare. E’ un retroscena che emerge a nove mesi dall’omicidio dell’ex ras dell’Acqua della Madonna, che fu ammazzato ad Agerola la sera dell’8 luglio mentre si trovava all’esterno di una pizzeria. Un dettaglio che non avrebbe nulla a che fare con l’omicidio, ma sul quale gli investigatori si stanno concentrando per ricostruire i rapporti tra la malavita e la politica cittadina.
I posti di lavoro
Il retroscena emerge dai controlli effettuati sul cellulare di Antonio Fontana, che fu sequestrato subito dopo l’omicidio. Da lì si sarebbe partiti per ricostruire gli ultimi giorni di vita e i legami del ras dell’Acqua della Madonna e si è risaliti a contatti (probabilmente attraverso messaggi o telefonate) che hanno permesso di accertare una precisa richiesta che Fontana aveva fatto poche settimane prima di morire.
Il ras dell’Acqua della Madonna voleva un posto di lavoro nella ditta dei rifiuti, probabilmente come stagionale, per un suo parente. Secondo una pista investigativa, Fontana arrivò a parlarne direttamente con un esponente politico stabiese, al quale presumibilmente avrebbe chiesto di fare da intermediario con la ditta.