Torre del Greco. Primo maggio di lavoro per la coalizione di centrosinistra, alle prese con le forti indecisioni che stanno lacerando in particolare il Pd. Quello in programma questa sera, infatti, si annuncia come un interpartitico di fuoco. Da un lato la “Carovana del Buongoverno”; quella composta dalle sette liste civiche che hanno scelto di puntare su Giovanni Palomba, dall’altro i Democrat, che tra mille divergenze interne per ora hanno lasciato sul tavolo il solo nome dell’ex vicesindaco Lorenzo Porzio; in mezzo i partiti del “Cuore Torrese” che hanno deciso di puntare le loro fiche su Nello Formisano. Di fatto questa sera si potrebbe arrivare alla conta, soprattutto in casa Pd. Perché se le liste civiche che sostengono il figlioccio della Dc Palomba arriveranno al tavolo portando un documento unitario, il Partito Democratico invece sarà costretto a fare una scelta. Una scelta che non sarà comune e che si annuncia dolorosa: lo dimostra anche l’incontro di ieri sera nella sede del Pd, proprio mentre in contemporanea buona parte dei Casillos si vedeva con il referente nazionale, il consigliere regionale Mario Casillo, per studiare una strategia d’uscita. Una strategia che non può prescindere dal Pd, ma che certo si annuncia complicata. Non è un mistero che agli uomini vicini al più votato delle Regionali 2015 non piaccia il nome di Porzio e soprattutto non convinca l’idea (al momento ritenuta un “suicidio politico”) di andare da soli con a capo proprio il consigliere uscente. Ed è scontato che questa posizione peserà nell’economia di una decisione che si annuncia più legata alle poltrone che agli interessi dei torresi, che invece dal Pd si attendono idee e proposte per uscire dall’impasse burocratico e soprattutto sociale nel quale è precipitata Torre del Greco.
POLITICA, Torre del Greco
1 maggio 2018
Torre del Greco, resa dei conti nel Pd: i Casillos non vogliono Porzio