«Prima il camorrista doveva capire come infiltrarsi nella politica. Oggi si candida direttamente». Le parole del Procuratore generale della Corte d’Appello Luigi Riello rimbombano forti nel Teatro Karol della Chiesa di Sant’Antonio, a Castellammare. Davanti a 500 persone – tra cui i ragazzi che hanno partecipato alla scuola di formazione politica organizzata dalla parrocchia guidata da don Catello Malafronte – al presidente dell’Anac Raffaele Cantone, al prefetto Carmela Pagano, al Vescovo Francesco Alfano e al commissario prefettizio Gaetano Cupello, il procuratore generale della Corte d’Appello disegna uno spaccato che, pur partendo da una panoramica generale, fa tornare in mente le parole che hanno seguito lo scioglimento dell’ultima amministrazione comunale.
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