Si sono detti «pentiti» e «dispiaciuti» i turisti che venerdì hanno inscenato un tour fasullo all’interno degli Scavi pur di portare a termine il piano strategico che gli avrebbe permesso di rientrare in Francia con un pezzo di storia di Pompei. «Ci scusiamo con la dirigenza del parco archeologico – hanno detto nell’aula del tribunale di Torre Annunziata – è stata soltanto una bravata». Una bravata che è costata a Pierre Luc Giglio, 52 anni, una condanna a 4 mesi con pena sospesa e 200 euro di multa. Per lei, Annie Marie Claire Franco, 50 anni, è scattata l’assoluzione perché all’oscuro dei fatti. La donna non poteva sapere che all’interno dello zaino, rilasciatole dal compagno, potessero nascondersi dei reperti storici. E’ quanto emerge dal verdetto arrivato nel primo pomeriggio di ieri, firmato dal giudice monocratico del tribunale di Torre Annunziata, Luisa Crasta. La coppia, difesa dall’avvocato Catello Sorrentino, ha deciso di non rientrare subito a Montpellier. Resterà altri dieci giorni a Ercolano, dove alloggia, per ammirare le bellezze della terra che ha dato i natali agli avi del turista.
Il fatto
La coppia di francesi ha varcato l’ingresso degli Scavi di Pompei intorno alle 14,30 di venerdì. Tutto sembrava tranquillo, almeno fino a quando un custode in servizio, Michele Cartagine, ha iniziato a notare degli strani movimenti da parte di due visitatori francesi. Movimenti sospetti, s’intende. E allora li ha osservati attentamente, sorprendendo uno dei due mentre scavava cocci antichi dietro la Casa di Loreto Tiburtino, detta anche di Quartione, nella Regio II, Insula 2. Im- mediatamente è partita la segnalazione ai carabinieri del posto fisso degli Scavi, coordinati dal brigadiere Domenico Pocobello. Il 52enne francese è stato sorpreso in flagranza di reato. Lei, invece, è stata fermata dai militari al Foro civile, dove attendeva il compagno. Nello zaino sono stati rinvenuti 13 frammenti ceramici antichi e una lastra di marmo bianca di epoca romana della dimensione di 17 centimetri per 7. In un primo momento i due erano stati solo denunciati a piede libero. Nel tardo pomeriggio sono poi scattati gli arresti per la gravità dei fatti con- testati e soprattutto per la premeditazione contestata al 52enne. Interrogati dai militari, i due hanno subito dichiarato di «voler por- tare a casa un souvenir». «Non volevamo fare nulla di male, siamo arrivati qui perché appassionati della storia archeologica di Pompei», hanno aggiunto .