“Lavorare con Sarri è stato uno spettacolo. È grazie a lui che il Napoli ha battuto ogni suo record in questi tre anni e che ha trovato un grandissimo gioco. Io e Sarri siamo persone simili. Lo consiglierei a qualsiasi squadra al mondo, per le sue idee calcistiche e per il suo lavoro maniacale: va bene anche per il Real Madrid”. Parola di pepe Reina che, dal ritiro della Spagna per i Mondiali ripercorre la sua esperienza napoletana e non solo. “Ho deciso di lasciare il Napoli un anno fa. Il Paris Saint-Germain mi fece un’offerta, ma il Napoli la rifiutò: sarebbe stato facile, nell’estate dei ‘certificati medici’, cercare un modo per forzare la cessione, ma avevo fatto un patto-scudetto con i miei compagni e decisi di accettare la decisione del club. Il meglio è l’affetto che un popolo intero, quello partenopeo, ha donato a me e a tutta la mia famiglia. Il peggio è essermene andato senza realizzare il sogno che questa gente ha nel cuore. Credo nella buona fede degli arbitri, ma va anche detto che a livello societario la forza della Juventus è imparagonabile a quella delle altre squadre”. Con De Laurentiis non tutto rose e fiori: “Ha un modo di gestire il club che rispetto, ma ci sono cose sulle quali non siamo d’accordo. Abbiamo due personalità forti e idee diverse”. Ora c’è Ancelotti: “Spero che con lui il Napoli possa tornare a trionfare, ma finché la Juventus investirà come sta facendo sarà difficile strapparle il trono”. Ora il Milan: “E’ uno dei club più importanti al mondo, abbiamo il dovere di riportarlo in Champions League: una sfida appassionante. Sono felice di chiudere la mia carriera al Milan: il posto da titolare dovrò guadagnarmelo giorno dopo giorno, in ogni allenamento”.
NAPLES, ITALY - MAY 06: Pepe Reina of SSC Napoli celebrates after Lorenzo Insigne scored goal 3-0 during the Serie A match between SSC Napoli and Cagliari Calcio at Stadio San Paolo on May 6, 2017 in Naples, Italy. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)
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1 giugno 2018
Reina: «Potevo andare via l’anno scorso, bastava un certificato medico ma…»