Da una lato una bomba nella notte che ha danneggiato la saracinesca di un’agenzia immobiliare a ridosso del centro storico della città di Longola, dall’altro un incendio in un deposito di frutta per cause ancora da accertare. Poggiomarino piomba nella paura e lo fa nel modo più brutto. Aziende ingoiate dalle fiamme e intimidazioni ai commercianti sembrano essere diventate una triste realtà e l’ombra della malavita organizzata dietro una serie di raid ancora senza spiegazione appare sempre più grande. Il rischio che ci sia un filo sottile che colleghi l’incendio a un’azienda ortofrutticola e l’ordigno esploso in via Iervolino nella notte tra mercoledì e giovedì non è da escludere. Due intimidazioni in pieno stile dietro cui si cela la “longa manus” della camorra e dell’affare racket che rischia di stritolare il commercio all’ombra del Parco Archeologico di Longola in un clima di tensione misto alla preoccupazione delle piccole e medie imprese del territorio.
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