Gennaro D’Auria è un volto conosciuto della città di Gragnano, anche se residente nelle palazzine popolari di via Veneto a Casola, meglio noto come “Gennaro ‘o zeppolaro”. Un ambulante che, ogni sera, occupa una postazione nel piazzale Ammendola per vendere le zeppole che produce al momento. Un lavoro che permette al commerciante di guadagnare il giusto per poter vivere. Finito il turno, verso le 11 di sera, Gennaro D’Auria alla guida del furgoncino attrezzato per la preparazione e la cottura di zeppole e altre fritture, era diretto verso casa. Ma non era solo. A scortare l’ambulante una moto con in sella due giovani, coperti in ogni parte del corpo per non farsi riconoscere. Caschi integrali, guanti, sciarpe rigorosamente scuri. Ma il colpo non è andato a buon fine e i malviventi hanno avuto la peggio.
L’assalto al furgoncino
Spenti i fornelli Gennaro D’Auria, venditore ambulante di fritture aveva appena chiuso l’attività che, da anni, svolge a pochi metri dall’ingresso dell’ex Ferrovie di Gragnano. «Un uomo buono che regala le sue zeppole anche a chi non le può comprare». Così lo descrivono i residenti di piazzale Ammendola, clienti affezionati dello chef itinerante. Gennaro D’Auria era a bordo del suo furgoncino e, come tutte le sere, stava percorrendo la strada per rientrare a casa. Strada percorsa anche dai due rapinatori che hanno seguito l’ambulante fino a domicilio. Arrivato a destinazione lo chef itinerante stava per scendere dalla vettura quando la portiera si è aperta e davanti gli è apparso un giovane con il volto occultato che gli ha intimato di consegnarli tutti i soldi, provento della vendita delle fritture. Impaurito l’uomo non ha battuto ciglio ed è rimasto immobile. In pochi secondi, però, il silenzio è stato interrotto dalle urla della figlia che, affacciata al balcone, attendeva l’arrivo del papà. Intuito quanto stava accadendo la donna, di 40 anni, ha deciso di intervenire per salvare il genitore.
Botte e fuga dei rapinatori
Dal primo piano, senza neanche pensarci un secondo in più, la 40enne ha scavalcato il balcone e si è lanciata, atterrando nello spazio antistante per la sosta delle auto. Raggiunto il malvivente vicino il furgoncino lo ha strattonato e malmenato. Mentre il secondo della gang era rimasto fermo in sella alla moto e con una pistola agganciata alla cintura. Botte da orbi prese dal rapinatore che, nel parapiglia, è stato scoperto e svestito di parte degli indumenti. La furia della donna non soltanto ha messo in fuga i due malviventi, ma molti indizi sono stati recuperati. Salvo anche il guadagno del papà, pari a 200 euro circa. Una notte movimentata tra le palazzine popolari di via Veneto a Casola. Importanti anche le testimonianze recuperate con l’attività porta a porta, dei carabinieri di Gragnano agli ordini del maggiore Donato Pontassuglia e del comandante Giovanni Russo. Un casco, un paio di guanti e uno scaldacollo, indossati dal rapinatore picchiato dalla donna, sono stati sequestrati dagli inquirenti che hanno già acquisiti diversi elementi per risalire agli autori della tentata rapina ai danni dell’ambulante Gennaro D’Auria.