E’ accusato di aver prestato la sua auto ai killer della camorra. Sicari spietati e sbadati che, il 21 giugno del 2009, uccisero la persona sbagliata. Dovevano massacrare un ras del clan Giugliano di Poggiomarino, colpirono a morte un giovane innocente. Un delitto simbolo della ferocia spietata della guerra di camorra. Una guerra dalla quale nessuno è al riparo: nemmeno chi non c’entra niente con i clan. E così ieri pomeriggio, al termine di un lunghissimo processo scandito da ricorsi, assoluzioni, dubbi e annullamenti, la Corte d’Assise d’Appello del tribunale di Napoli ha condannato a 20 anni di carcere Antonio Cesarano, 38enne di Scafati. L’imputato, con precedenti penali per spaccio, avrebbe partecipato – secondo l’Antimafia – all’omicidio di Nicola Nappo, giovane fabbro massacrato da un commando armato a Poggiomarino in una notte di piombo e stelle.