Pompei – ”Non e’ per il Santuario che abbiamo voluto il Pride proprio qui a Pompei. Dovevamo scegliere una citta’ non capoluogo, e questo territorio e’ stato individuato come un concentrato di pregiudizi nell’area Vesuviana”. Eddy Palescandolo, presidente del coordinamento Campania Rainbow, spiega perche’, sabato 30 giugno, il corteo arcobaleno sfilera’ nelle strade della citta’ mariana. ”Quello Vesuviano e’ un territorio enorme, dove i diritti civili non sono tenuti in alcuna considerazione” accusa Palescandolo durante la conferenza stampa di presentazione del PompeiPride. E a fargli eco e’ Daniela Lourdes Falanga, una transessuale originaria di Pompei, figlia di un malavitoso. ”Io da questa citta’ sono stata cacciata – racconta – la mia e’ una storia di grande dolore ma anche di rivendicazione di diritti. Vogliamo una Pompei libera dai pregiudizi che ci hanno condannato. La laicita’ e’ l’unico grande principio che mette insieme le persone. E siccome anche la Chiesa mi ha emarginato, noi vogliamo costruire un futuro con quei preti che investono nella democrazia”. Numerosi gli artisti che hanno assicurato la loro presenza alla manifestazione. E moltissimi anche gli sponsor, come un’acqua minerale che stampera’ sulle bottiglie il logo del Pride, e una societa’ produttrice di occhiali artigianali di Castellammare di Stabia che distribuira’ occhialini per ripararsi dal riverbero del sole. ”Ci auguriamo che le aziende comincino a investire anche sui diritti civili” afferma Antonello Sannino, presidente Arcigay Napoli. ”Il costo del Pride e’ di circa 10mila euro, ma non abbiamo ricevuto donazioni, e’ tutto sulle nostre spalle – aggiunge Sannino -. E il Pride e’ anche occasione di crescita occupazionale e turistica. C’e’ chi ha preparato un pacchetto Lgbt. Dagli Stati Uniti e dalla Francia hanno espresso grande interesse per la manifestazione che sta creando un nuovo indotto”. D’altra parte, la Campania e’ prima in Italia per numero di Pride organizzati quest’anno. ”Abbiamo cominciato a preparare il Pompei Pride a meta’ febbraio – spiega Palescandolo – il 17 maggio abbiamo aperto le manifestazioni per l’affermazione dei diritti civili con la giornata ad Avellino contro l’omofobia. Nell’unico capoluogo dove mancava un presidio Lgbt che in quella giornata abbiamo inaugurato. Il Pride e’ stato celebrato il 25 e 26 maggio a Salerno e il 16 giugno a Caserta. Oggi lanciamo l’#finalmente e’ arrivato il 30 giugno perche’ organizzare il Pride a Pompei e’ stato molto faticoso. Chiuderemo le manifestazioni con il 14 luglio a Napoli, dove, come ogni anno, saremo oltre 10mila”. A Pompei arriveranno non meno di 5mila persone, sono attesi bus dal Lazio, dalla Basilicata e dalla Puglia. ”Possiamo affermare che la Campania e’ la prima Onda Pride in Italia ” dice Palescandolo. La kermesse avra’ partira’ alle 16,30 da piazza Falcone e Borsellino, il corteo, al quale parteciperanno numerosi artisti e rappresentanti dello spettacolo (tra i quali Carla Fracci e Liberato), oltre che il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, passera’ per piazza Bartolo Longo, davanti al Santuario della Madonna del Santo Rosario di Pompei, lungo via Roma e via Plinio con l’arrivo a piazza Esedra, davanti a uno degli ingressi degli Scavi. Il party ufficiale dell’evento ”Magma” sara’ alla ”Rena Nera Beach” a Torre Annunziata.
CRONACA, Pompei
26 giugno 2018
PompeiPride, organizzatori: festa dei diritti civili e della laicità, un’occasione per il turismo