San Giuseppe – L’impero del calcestruzzo costruito all’ombra del Vesuvio tra gli anni ottanta e novanta negli ultimi anni s’è trasformato. Il clan dei Fabbrocino – che gestisce gli affari illeciti tra i comuni di San Giuseppe Vesuviano e Terzigno da decenni mette le mani su lidi balneari, ristoranti e locali della movida del Cilento. Il retroscena sul giro d’affari gestito dai generali del padrino di uno dei clan più potenti, ricchi e spietati di tutta la provincia di Napoli è contenuto in un fascicolo di centinaia di pagine redatto dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia che nel corso di una lunga relazione hanno descritto gli affari della famiglia vesuviana guidata dal boss Mario Fabbrocino, da anni rinchiuso in carcere. Nonostante la detenzione del numero uno della cosca, il clan – che nell’hinterland vesuviano detta legge da oltre 30 anni – non si è lasciato indebolire. Anzi le spiccate doti imprenditoriali e gli agganci con l’imprenditoria locale hanno permesso ai Fabbrocino di allargarsi. E in Campania la famiglia nata tra i Comuni di San Giuseppe Vesuviano e San Gennaro Vesuviano ha trovato terreno fertile nella provincia sud di Salerno, quella terra cilentana che ogni estate accoglie centinaia di migliaia di turisti.
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