Frammenti di affresco lasciati in un angolo alle spalle del peristilio. E nessuna indicazione che annunci la giornata speciale agli scavi di Stabia. L’evento organizzato grazie all’impegno del Parco Archeologico di Pompei si tramuta in un’occasione persa per Castellammare. Gli scavi di Stabia hanno partecipato alle “Giornate Europee del Patrimonio”, il più importante appuntamento che riunisce tutti i popoli d’Europa nel segno della cultura. I siti archeologici che fanno capo al Parco Archeologico di Pompei hanno aderito all’evento, basato sul tema “Anno europeo del patrimonio culturale: l’Arte di condividere”. A Villa San Marco nelle mattine di ieri e oggi, oltre alla normale visita, è possibile vedere alcuni pannelli ad affresco rinvenuti in frammenti durante lo scavo, eccezionalmente esposti per l’occasione. Ma intanto un solo pannello, consistente in una vetrina con frammenti di affresco risalenti al I secolo d.C., risulta esposto senza alcuna visibilità, in un ambiente alle spalle del peristilio con piscina e del ninfeo. E la pubblicità dell’evento è stata pressoché nulla. Ci ha provato il Parco Archeologico di Pompei nei giorni scorsi con un comunicato che preannunciava le visite gratuite speciali nei siti archeologici vesuviani nelle giornate di sabato e domenica. Ci ha provato anche il sindaco Gaetano Cimmino, che ha dato risalto all’introduzione di Stabiae tra i siti coinvolti nell’iniziativa planetaria mirata ad esaltare le ricchezze culturali dei territori. «Fondamentale è la sinergia con Massimo Osanna, direttore del Parco Archeologico di Pompei, – ha spiegato Cimmino – con il quale il dialogo è costante per potenziare un sito archeologico che dovrà rappresentare il fiore all’occhiello del turismo culturale sul nostro territorio». Ma entrando negli scavi di Stabia non c’è nulla che lasci pensare ad un evento unico nel suo genere. Le solite poche anime si sono recate a visitare Villa San Marco, apponendo una firma su un quaderno e accedendo gratuitamente al sito. E i visitatori non hanno neppure consapevolezza della presenza di una bacheca ricolma di affreschi che rievocano le bellezze di Stabiae. Ad impreziosire l’evento, inoltre, c’è stata la quinta apertura notturna della villa d’otium, che durante il mese di agosto era stata protagonista di quattro percorsi illuminati al chiaro di luna che hanno accolto negli scavi oltre 3mila e 500 persone. Il percorso è stato arricchito dalla lettura della lettera di Plinio il Giovane sull’eruzione del 79 d.C., durante la quale proprio a Stabiae è morto suo zio Plinio il Vecchio. Ma intanto per la valorizzazione di Stabia non giungono più segnali di vita dalla Ras, la fondazione “Restoring Ancient Stabiae”, a cui spettava il compito di realizzare il visitor center, attualmente formato soltanto da due gazebo con tettoia che mestamentecampeggiano nell’area destinata al parcheggio. E a pochi metri dall’ingresso degli scavi un pollaio con galline vaganti rammenta la presenza di un edificio abusivo, segnale della scarsa attenzione nei confronti di un sito che ora Osanna punta a riportare ai fasti, in sinergia con l’amministrazione comunale, per restituire a Stabia la dignità che merita.
M|CULT
23 settembre 2018
Castellammare: A Villa San Marco le bellezze dimenticate dell’antica Stabiae