Napoli – La politica di protezionismo americana avrà forti impatti negativi in Italia “ma nel medio periodo potrà influenzare la geometria degli scambi e aprire altre opportunità per i Paesi del Mediterraneo”. Questo è quanto è emerso, fa sapere una nota, nel corso del convegno internazionale EPEI 2018 (Economic Policies For Economic Imbalances) promosso dall’Università Parthenope a Napoli. Il prof. Ayhan Kose, direttore del Gruppo Prospettive diSviluppo della Banca Mondiale, ha sottolineato che “la riduzione della crescita globale è dovuta soprattutto al protezionismo americano. In molte nazioni, tra cui l’Italia, questo comporterà un cambiamento molto forte perché le merci italiane dovranno trovare altre vie di sbocco, si alimenteranno gli scambi commerciali sud-sud, quindi con i Paesi emergenti come il MedioOriente. Questo fenomeno nel breve periodo provocherà impatti negativi perché si ridurrà la produzione e quindi l’occupazione, nel medio periodo però si possono aprire scenari interessanti per i territori che si affacciano sul Mediterraneo”. É perplesso, però, Salvatore Capasso, professore della Parthenope e direttore del Cnr Issm: “Stimolare gli scambi con altri Paesi del sud può essere positivo per il Mezzogiorno ma la forte instabilità politica che stiamo vedendo in Italia non agevola. Sfondare il deficit al 2,4 per cento, come vuole fare il Governo, può provocare danni enormi al debito pubblico, con un aumento dei tassi di interesse che il Paese dovrà pagare. C’è un problema serio di instabilità e incertezza”. Il convegno è stato promosso dall’Università Parthenope con i professori Salvatore Capasso, Marcella d’Uva, Rosaria RitaCanale, Mariangela Bonasia, Oreste Napolitano.
Economia
28 settembre 2018
Capasso: l’instabilità politica provocherà danni enormi. Conferenza Epei alla Parthenope